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Viterbo - Indagine della Federlazio - Occupazione, produzione, esportazione in calo - Il presidente Orsolini lancia l'allarme
"Economia della Tuscia, occorre intervenire subito"
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 26 febbraio 2009 - ore 14,30

- La luce in fondo al tunnel di sicuro c’è. Ma al momento nessuno l’ha accesa e per l’economia nella Tuscia è buio pesto.

Produzione in calo, così come gli ordinativi e l’export, mentre il fatturato fa registrare una pesante battuta d’arresto. Basterebbero questi indicatori dell’indagine congiunturale Federlazio relativa al secondo semestre 2008, per farsi un’idea di una situazione non certo rosea. Ma se a questi si aggiunge il calo dell’occupazione e il fatto che con il nuovo anno la situazione è peggiorata ulteriormente, il quadro a tinte più che fosche, è completo.

La situazione è difficile e servono provvedimenti subito. “La rottamazione la vogliamo anche noi – dice in maniera provocatoria il presidente Federlazio Orsolini – sull’Iva e sul gas. Non si può solo pensare alla Fiat, che quando va bene si tiene i dividendi e quando va male, ci pensa lo Stato.

Gli aiuti devono arrivare a tutte le imprese. Civita Castellana è in sofferenza, il 50% degli addetti è in cassa integrazione”. Quindi: “L’Iva ad esempio – continua – va pagata al momento della riscossione e non subito. Il nostro appello è allo Stato affinché faccia partire subito lavori per le infrastrutture, si salvano i lavoratori dalla cassa integrazione”.

E non è possibile ancora sopportare un’amministrazione pubblica a due velocità. “Quando deve riscuotere – spiega Orsolini - vuole i soldi subito, ma quando si tratta di pagare, passano 160 giorni, se non due anni, generando problemi di liquidità”.

Quindi l’invito alla banche: “Valutino con attenzione – precisa – perché non è possibile che mentre la Bce porta i tassi dal 4 al 2%, se si chiede un mutuo, il costo è invariato”. Occorre intervenire e subito. “Perché il sistema delle piccole e medie imprese – sostiene il direttore Crea – rappresenta l’anello più debole della catena e già in sofferenza su fronte del credito”.

L’indagine della Federlazione è stata condotta su 350 aziende, 46 delle quali viterbesi e il risultato lascia poco spazio alla fantasia.


Produzione
Restano negativi i giudizi espressi dalle imprese intervistate circa i livelli produttivi conseguiti a fine 2008.I consuntivi della produzione relativi al periodo luglio-dicembre 2008, mostrano un peggioramento rispetto al semestre precedente. Diminuisce, infatti, sia la percentuale d’aziende che danno indicazioni positive (10,5% contro il 22,7% del precedente semestre), sia di quelle che esprimono un giudizio di stabilità (dal 59,1% al 31,6%). Rilevante, infine, la differenza (+ 39,7%) di coloro che hanno registrato cali produttivi.

Ordinativi ed export
Un secondo semestre 2008 in ulteriore flessione rispetto al primo, anche per il livello degli ordini registrato.La percentuale di “ottimisti” scende pesantemente dal 19,05% al 5,3%.
Raddoppia il novero delle imprese che hanno rilevato un calo degli ordinativi: sono state pari al 68,4% contro il 28,57% del precedente semestre. In deciso calo il livello d’ordini dall’Italia: la percentuale di coloro che hanno registrato una flessione della domanda passa dal precedente 28,57% al 60%. Per quanto riguarda l’export verso i paesi dell’Unione Europea registriamo una diminuzione del 2% di coloro che dichiarano aumenti e passano dal 37,5% al 66,7% le imprese che hanno subito una diminuzione di ordini. Analogamente per i mercati extra UE dove nessuno degli intervistati ha dichiarato aumenti rispetto al 12,50% e sale addirittura al 62,5% il dato relativo alla diminuzione delle esportazioni che nella precedente rilevazione era pari a zero.

Fatturato
Pesante battuta d’arresto nell’ultimo semestre 2008 anche per i livelli di fatturato conseguiti.
Scende dal 23,81% al 5,3% la percentuale di quanti hanno registrato aumenti; mentre sale dal 23,81% al 57,9% quella delle imprese con problemi di riduzione. In perfetta sintonia sia i dati relativi al fatturato interno, che quelli dei mercati UE e extra UE.

Occupazione
In sintonia con l’andamento della produzione, degli ordini e del fatturato conseguito si presenta il dato relativo all’occupazione. Rispetto al 19,5% della precedente rilevazione, la percentuale d’imprese che negli ultimi sei mesi del 2008 ha registrato una diminuzione dell’organico sale al 47,6%. Gli organici sono risultati stabili nel 38,1% delle aziende, rispetto al 66,67% della precedente indagine.

Cassa integrazione guadagni ordinaria
A Viterbo si è registrato un incremento delle ore di cassa integrazione ordinaria nell’industria del 168,4%, mentre complessivamente nel Lazio sono diminuite del 4%.

Cassa integrazione straordinaria
Il ricorso a quest’ammortizzatore sociale in questa provincia è salito del 28,2%, mentre a livello regionale è scesa del 16,3%.

Cassa integrazione nel settore edile
L’aumento nel territorio della Tuscia è stato del 43,9%, rispetto al calo del 6% registrato nel Lazio.

Investimenti effettuati
Un dato decisamente in controtendenza. La fase di rallentamento e la situazione di difficoltà degli operatori sembrano non avere ridotto l’impulso ai piani di spesa, facendo segnare un andamento sostanzialmente positivo. Nel periodo luglio-dicembre dell’anno in corso, il 42.9% degli imprenditori intervistati ha dichiarato di aver effettuato investimenti, a fronte del 6,9% rilevato nel semestre precedente.

Problematiche che hanno influito sull’andamento delle aziende
Nel confronto con i risultati del primo semestre 2008, le problematiche che maggiormente hanno influenzato l’andamento delle aziende nella seconda metà dell’anno è sempre l’insufficienza della domanda, indicata da una quota più elevata d’imprese (61,9%), rispetto al precedente 34,7%.
Il ritardo dei pagamenti da parte dei committenti si riconferma quale secondo problema delle imprese (14,3%).Segue la difficoltà d’approvvigionamento/costo delle materie prime (9,5%).
Meno avvertita, per quanto rilevato in merito all’andamento dell’occupazione, la difficoltà di reperire manodopera qualificata: il 4,8%, rispetto al precedente 14,3%.

Previsioni
L’indagine della Federlazio ha rilevato anche le previsioni a breve termine, in ordine alle attese degli imprenditori per il 1° semestre 2009. Le opinioni espresse sono risultate improntate ad una sostanziale sfiducia che regna tra gli operatori, circa l’andamento dei primi sei mesi del nuovo anno. I saldi attesi per le principali variabili aziendali sono risultati in deciso calo, rispetto alla precedente indagine congiunturale, riguardo a produzione ed ordinativi, meno alle voci “fatturato” e “occupazione”.

Produzione
La percentuale d’imprese che prevede un aumento della produzione fra luglio e dicembre dell’anno in corso scende al 31,6%, rispetto al 42,3% espresso nella precedente rilevazione.

Nuovi ordini
Analogamente per quanto riguarda le attese sul livello degli ordinativi totali passa dal 30.5%, precedentemente rilevato, al 27.8% la percentuale di chi prevede un aumento degli ordinativi e risulta triplicato, dal 10,2% al 33,3% il novero di coloro che prevedono un calo degli ordini.

Fatturato atteso
E’ stato chiesto alle imprese del campione di esprimersi anche sulle previsioni di fatturato per il primo semestre del 2009. Il 29,4% degli intervistati esprime ottimismo; si dimezza dal 65,5% al 35,3%, la percentuale di coloro che prevedono stabilità; contestualmente aumenta dal 10% al 35,3%, la quota d’aziende che non pronostica una diminuzione del fatturato totale. Anche all’interno di questo dato previsionale risultano ridotte le attese positive per il mercato interno e addirittura quadruplicate ( dal 13% al 44,4%) quelle negative per i mercati UE; con scarsa fiducia per quelli extra UE.

Occupazione
Si espande la quota d’imprese che prevede una riduzione degli organici fra gennaio e giugno dell’anno in corso: il 35 %, rispetto al 14,20% del semestre precedente.

Investimenti
Di segno opposto, invece, le opinioni espresse in ordine agli investimenti: nei primi sei mesi del 2009 ben il 61,90% delle imprese prevede di investire.

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