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Viterbo - Bozzetti Santa Rosa - Scrivono i lettori
"Il prossimo concorso facciamolo senza anonimato..."
Viterbo - 26 febbraio 2009 - ore 19,00

Riceviamo e pubblichiamo
- Gentissimama Redazione,

dopo la pubblicazione sul vostro sito della relazione chiarificatrice espressa dalla commissione in merito al concorso di idee per la Macchina di S. Rosa 2009-2013, vorrei esprimere pochi ma chiari concetti e posso affermare di farlo a nome di molte persone.

Per quanto riguarda tutte le contestazioni che perfino un alunno di seconda elementare sarebbe in grado di sollevare su titoli esplicativi, metafore descrittive, sul corretto impiego delle lettere minuscole e maiuscole, nonché delle virgolette, intendo stendere un velo impietoso, impietoso perché ritengo le spiegazioni date offensive e irrispettose per l'intera cittadinanza di Viterbo.

Mi limito a citare il Regolamento del concorso (che va scritto maiuscolo e virgolettato in quanto si tratta di un calzante esempio di metafora descrittiva): Sia il progetto che la relazione non dovranno violare i caratteri dell'anonimato attraverso l'apposizione di simboli, segni o altri elementi identificativi pena l'esclusione dal concorso. E lo lascio alla libera interpretazione.

Inoltre, sarebbe stato più opportuno forse che la commissione non avesse reso
pubblica la sua relazione, in quanto alcuni dei passaggi rivelano una violazione
intenzionale di alcuni articoli del Regolamento del concorso.

Se la commissione, attraverso questa relazione, aveva come intento la trasparenza verso noi cittadini, ha agito con paradossale incoerenza e ritardo.

Nella relazione infatti si dichiara: la commissione ha deciso concordemente di escludere soltanto quelli (gli elaborati) che avessero indicato in modo esplicito un motto identificativo. Tale decisione veniva suggerita dalla opportunità di non comprimere troppo un concorso di idee concepito soprattutto con la finalità di consentire all'amministrazione comunale di scegliere tra il maggior numero possibile di proposte.

Quindi, si sta per caso affermando, come sembra da queste parole, che le regole sono state cambiate in corso d'opera in quanto la commissione, dopo aver escluso sulla base del Regolamento del Concorso alcuni bozzetti, se ne è ritrovata troppo pochi per poter effettuare una scelta

E se il già citato Art. 3 del regolamento del concorso fosse stato applicato alla lettera, quanti bozzetti sarebbero stati esclusi? Chissà, forse dodici.

In conclusione, la novità del concorso di idee non ha avuto successo e tra qualche anno si ripresenterà l'esigenza di una nuova scelta.

La cosa migliore forse sarebbe che i bozzetti fossero obbligatoriamente presentati completi di nome del progetto, firma dell'ideatore e, dopo una prima scrematura, lasciati alla volontà del popolo.

Abbiamo paura che vinca il nome più popolare e non il più meritevole?

Che vinca chi ha più conoscenze e mezzi per farsi pubblicità?

Paura che la gente metta in moto il passaparola per favorire i propri beniamini?

Scusate, ma dove sarebbe il problema?

In fondo è così che si mandano avanti tutte le democrazie, attraverso uno strumento chiamato elezioni. Allora perché non utilizzare questo strumento per un evento che, a livello nazionale, è sicuramente di ben poco conto?

Sappiamo benissimo che non sempre vince il migliore, ma se consideriamo per un momento il grande valore che la Macchina di Santa Rosa ha per i viterbesi, non possiamo fare altro che ammettere che, se la votazione fosse in mano loro, mai potrebbe accadere qualcosa di peggio del terzetto da poco prescelto.

Saluti
Valeria Ceccherini


Riceviamo e pubblichiamo - I Viterbesi coinvolti, indignati e delusi, ribattono a quanto reso noto dalla Commissione in risposta alla presunta irregolarità  del bozzetto vincitore del concorso di idee per la realizzazione della nuova macchina di S. Rosa: una metafora descrittiva dell'idea di progetto, come è stata giustamente considerata la frase "Fiore del Cielo" da parte della Commissione giudicatrice, se scritta 4 volte sugli elaborati grafici, sempre con lettera maiuscola, sempre tra virgolette, assume chiaramente valenza di segno distintivo e riconoscibile a prescindere dal fatto che essa diventi o meno il nome della macchina in questione.

Lasciamoci prendere in giro per questa volta, certi che pochi persevereranno nei concorsi futuri, della cui legittimità  e trasparenza, alla luce dei fatti, è più che lecito dubitare!

Vincenza Ficulle.

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