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Civitavecchia - Consentirà il recupero dell’80%
Presentato ArrowBio, sistema di smaltimento dei rifiuti
Viterbo - 27 febbraio 2009 - ore 18,30

- E’ stata presentata all’aula Pucci, in assemblea pubblica, la proposta di un nuovo sistema di smaltimento dei rifiuti. Ad illustrarla sono stati tecnici della ArrowEcology, azienda israeliana, che è stata contattata dal Comune (attraverso la Camera di Commercio di Roma) nella ricerca di una soluzione tecnologica avanzata per la chiusura del ciclo dei rifiuti.

Secondo quanto spiegato da Sharon Laor, il sistema ArrowBio proposto a Civitavecchia è già attivo a Tel Aviv e lo diventerà presto a Sidney e in altri agglomerati urbani all’avanguardia ambientale nel mondo. Per quanto illustrato, la sua fortuna consiste nell’arrivare ad una soglia prossima all’80% dei rifiuti solidi urbani avviato al riciclaggio senza che la raccolta differenziata avvenga a monte, cioè nelle case dei cittadini.

I rifiuti vengono infatti portati tal quali allo stabilimento dove, dopo lo sgombero dei rifiuti voluminosi (imballaggi), vengono gettati in grandi vasche d’acqua.

Qui, attraverso procedimenti meccanici, avviene la prima separazione in tre parti con pietre, sabbia e tessuti che vengono avviati in discarica, plastiche, vetro e metalli non ferrosi che vengono avviati al riciclaggio e biodegradabili, alimenti e carta che vengono invece sottoposti a degradazione attraverso un processo anaerobico a freddo: quest’ultimo procedimento produce additivi per i terreni, acqua che viene reimmessa in circolo e biogas, che serve a produrre calore ed energia elettrica attraverso un impianto di produzione.

Quest’ultimo ha una potenza di circa 2,5 MW, tale da rendere autosufficiente l’intero stabilimento e da immettere in rete circa 1,5 MW. La capacità dello stabilimento proposto a Civitavecchia è di 120 tonnellate di rifiuti solidi urbani al giorno; il costo, in assenza di studi di fattibilità, si aggira intorno ai 35 milioni di euro, ammortabili comunque nel giro di circa tre anni grazie al ricavato della produzione di energia elettrica e della vendita del materiale riciclato.

Lo stabilimento occupa uno spazio di circa 80 metri per 200 e non produce né odori, né percolato. Impiega quindici operai a turno (per due o più turni) e può essere realizzato in un tempo compreso tra i 18 e i 24 mesi.

“L’Amministrazione sta cercando le migliori soluzioni tecnologiche esistenti al mondo da adottare per lo smaltimento dei rifiuti – ha dichiarato il Sindaco Moscherini – e questo tipo di tecnologia in particolare mi sembra assolutamente adeguata. Approfondiremo la questione, anche attraverso una delegazione dei cinque comuni del comprensorio, che entro poche settimane si recherà a Tel Aviv per vedere lo stabilimento in funzione.

Mi sembra comunque che siamo davanti ad un sistema che non brucia, non emette odori ed è completamente autosufficiente sia sul piano del fabbisogno energetico che dei costi economici. Ritengo pertanto che il Consiglio Comunale – ha concluso il primo cittadino – debba presto ritrovarsi per discutere l’adozione di questa soluzione”.

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