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Viterbo - Santa Rosa - Fiore del Cielo
Una macchina proteiforme e di grande bellezza
di Carlo Galeotti
Viterbo - 27 febbraio 2009 - ore 2,50

Fiore del cielo di Arturo Vittori
- Sarà una macchina di grande bellezza.

Fiore del cielo, al di là delle polemiche, si preannuncia come un macchina di grande bellezza.

Le macchine si dividono un due grandi famiglie. Quelle che si incanalano tranquillamente nel solco della tradizione e quelle rivoluzionarie.

Le prime di solito fanno discutere meno ma non apportano molto alla tradizione, ne sono l'architrave. Le seconde fanno sorgere più polemiche ma sono la carne e il sangue di una tradizione che vuole essere ed viva.

E la tradizione della macchina di Santa Rosa è più viva che mai. Le polemiche di questi giorni ne sono la testimonianza. E anche per questo, le polemiche non devono far ombra alla bellezza della creatura di Vittori. Creatura per ora appena accennata ma che ha tutto il tempo per diventare una grande macchina.

Sì, perché la Macchina di Vittori fa parte di quella sparuta famiglia di macchine rivoluzionarie.

Lo è stato il fantastico Volo d'angeli di Zucchi. E poi Sinfonia d'archi di Angelo Russo. E infine la macchina di Raffaele Ascenzi: Ali di luce. Queste sono le macchine che i viterbesi non dimenticheranno, perché aveva dentro di sé una idea forza. L'introduzione del barocco, la modernità, il movimento e la bellezza di uno degli angeli più belli che si siano mai visti, il movimento.

Non basta. Fiore del cielo, al contrario di quanto è stato detto, è, sia dal punto di vista strutturale, con tre grandi fasce che si spingono verso l'alto e con tre globi all'interno, che scenografico, cosa del tutto diversa dalla macchina di Joppolo. E' una sorta di fiamma costituita da petali di rosa. Con in cima la santa avvolta dalla luce.

Solo cieco potrebbe confondere questo modello con il bassorilievo di Joppolo. Lo vedrete quando la macchina verrà realizzata.

Solo a uno sguardo superficiale può apparire la somiglianza.

Ma i modelli in realtà sono sideralmente diversi.

Anche gli “effetti speciali”, che hanno fatto gridare alla “discoteca” e al “carro di Viareggio”, possono diventare la vera innovazione e rivoluzione della macchina.

La prima macchina interattiva. Proteiforme.

Si tratta solo di introdurre le innovazioni in modo delicato ed elegante. D'altra parte anche quando Ascenzi annunciò che la macchina si muoveva ci furono timori. Ma Ascenzi introdusse il movimento in modo così elegante da suscitare solo ammirazione.

Un'ultima cosa, nei panni dell'assessore Purchiaroni e dell'ideatore non mi preoccuperei più di tanto del fatto di costruire la macchina a tempi di record. Rivedere Ali di luce per un altro anno non sarebbe un dramma. La macchina più amata dai viterbesi, Volo d'angeli, è stata trasportata per una decina di anni. Nessuno viterbese se ne è lamentato. Anzi. Quando non passò più, fu rimpianta.

Anche in questo caso nessun dramma. Meglio lavorare per realizzare l'idea di Vittori con calma e senza patemi. Questo se si capisce realmente che i tempi non ci sono. Altrimenti vedremo nel suo splendore Fiore del cielo.


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