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Viterbo - Interviene il segretario Annesi
Energia, la Filcem chiede un altro confronto
Viterbo - 28 febbraio 2009 - ore 12,45

Riceviamo e pubblichiamo
- In relazione al recente accordo fra Italia e Francia nel campo dell’energia nucleare, il Comitato direttivo nazionale della Filcem-Cgil ritiene indispensabile che prima di decidere se intraprendere nuovamente questa scelta sia necessario affrontare i problemi, al riguardo, tuttora presenti e irrisolti.
 
In questo senso l’individuazione sul territorio nazionale del deposito per lo stoccaggio delle scorie esistenti, la definizione di iter autorizzativi che contemplino il consenso delle istituzioni e delle popolazioni locali, la conclusione dei “decommissioning” e la messa in sicurezza delle centrali nucleari e dei siti esistenti, di cui vanno evidenziati i costi finali, sono questioni che devono essere risolte prioritariamente ad ogni altra decisione. Diversamente, quanto sbandierato dal Governo, si rivelerà un azzardo anche sulla tanto proclamata riduzione del costo del Kw/h.
 
Relativamente al “decommissioning” riteniamo che la complessità di tale attività debba tenere debitamente conto del “know-how” presente nel Paese e rappresentare un’opportunità di sviluppo di politiche industriali e territoriali, stimolando utili sinergie fra tutti i soggetti interessati, nel rispetto del rapporto con i territori coinvolti.
 
Questa attività, sino ad oggi sviluppata dalla Sogin con buoni risultati anche per le eccellenze professionali presenti nella società, rischia di essere smantellata e commissariata a seguito della proposta presentata dal Governo sulla quale ribadiamo la nostra contrarietà.
 
L’Italia, ad avviso del Comitato direttivo nazionale della Filcem-Cgil, deve costruirsi una propria competenza e capacità autonome anche in campo energetico investendo nella ricerca verso le tecnologie più avanzate,  a partire dallo sviluppo delle fonti rinnovabili, dai sistemi per il sequestro dell'anidride carbonica - candidando i siti italiani ai progetti previsti  dall'Unione Europea -  sviluppando l'uso dell’idrogeno come vettore energetico, nonché lo studio dei reattori di quarta generazione e di  quelli a fusione, per realizzare una propria filiera industriale capace di creare sviluppo e occupazione per non dipendere totalmente da competenze e tecnologie di altri paesi.
 
L’implementazione di politiche e scelte energetiche orientate innanzitutto all’efficienza ed al risparmio, allo sviluppo delle energie rinnovabili, alla riduzione delle emissioni, alla diversificazione del mix delle fonti energetiche primarie e delle modalità di  approvvigionamento non possono essere ulteriormente ritardate perché sono le uniche che ci permetteranno di raggiungere gli obiettivi che l’Europa si è data per il 2020.

Esse devono anche concorrere concretamente ed immediatamente, non fra vent'anni come ipotizzato nell'opzione nucleare del ministro dello Sviluppo Economico, on. Claudio Scajola, a migliorare la qualità dei servizio erogato e ad abbattere i costi energetici per le imprese e le famiglie. Quindi verso tali priorità vanno indirizzate tutte le risorse economiche ed intellettuali, pubbliche e private, oggi disponibili.
 
Per queste ragioni chiediamo al Governo di rinunciare ad annunci che dividono ulteriormente il Paese ed a convocare al più presto la Conferenza nazionale dell’energia nella quale, con il concorso ampio di tutti, definire la strategia energetica del Paese da presentare al Parlamento italiano.

Luigi Annesi
Segretario Filcem Cgil Viterbo

Tarquinia 27/02/2009

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