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Viterbo - Campo nomadi a Tarquinia - Intervengono le associazioni Caritas Emmausi, Don Alceste Grandori e Nepi per la pace
"Ma i valori come l'accoglienza dove sono finiti?"
Viterbo - 28 febbraio 2009 - ore 13,00

Riceviamo e pubblichiamo
- Da poco abbiamo celebrato la Giornata della Memoria e ancora una volta abbiamo dimenticato che tra le vittime nei campi di sterminio nazisti c’erano anche 500 mila rom.

Oggi in Italia sono circa 150 mila di cui la metà con cittadinanza italiana.

Ancora una volta, sui giornali del viterbese, non si parla di persone e famiglie che, come tutti gli esseri umani, hanno diritto di vivere in modo dignitoso, bensì di un allarmante problema Rom, di una “calata di nuovi barbari” ansiosi di invadere e depredare la nostra terra.

Sappiano bene che, come capita in ogni comunità, soprattutto laddove ci sono grandi bisogni sociali, ci sono tra loro persone che delinquono, ma forse non capita, purtroppo, di vedere reati anche più gravi in tanti settori della vita pubblica e privata della società italiana?

Rattristano e preoccupano le dichiarazioni, i toni usati e le azioni preannunciate da alcuni rappresentanti delle istituzioni del nostro territorio e da coloro che hanno un ruolo di responsabilità politica, di fronte all’ipotesi che nella nostra provincia siano individuati alcuni comuni per dare ospitalità a gruppi di famiglie Rom.

Non si parla quasi per niente del merito del problema (ad esempio del numero ragionevole di nuove sistemazioni che un territorio può effettivamente offrire senza rimanerne danneggiato) ma lo si demonizza a-priori, e lo si rigetta ad altri.

Ogni comunità umana e civile dovrebbe fare dell’accoglienza, della solidarietà e del rispetto reciproco valori da indicare concretamente a tutti, soprattutto ai più giovani, perché è su di essi che si può costruire e fondare una convivenza pacifica.

Proprio per questo chiediamo a quanti hanno responsabilità istituzionali, politiche, sociali ed educative di riflettere sui toni e sul significato delle parole che sono state fin qui utilizzati, di mettere in pratica i principi in cui si dice di credere e di cominciare a ragionare in termini di progetti ponderati, seri, condivisi, attuabili gradualmente dandosi mete, tempi, strumenti e piani verificabili.

Associazione Caritas “Emmaus”, Associazione Caritas “don Alceste Grandori”, Comitato Nepi per la pace.

Tarquinia 27/02/2009

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