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Viterbo - Il comitato genitori insegnanti di Ronciglione chiede spiegazioni
"A scuola tempo lungo o corto? Tanto sceglie il ministero"
Viterbo - 28 febbraio 2009 - ore 13,10

Riceviamo e pubblichiamo
- Come tutti sanno il 28 febbraio sono scaduti i termini per le iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado.

Tutti i genitori chiamati a farlo hanno potuto toccare con mano l’estrema confusione che regna nel mondo della scuola, alle prese con la presunta “riforma” Gelmini.

I genitori si sono trovati a dover scegliere su modelli orari che non corrispondono a quanto più volte annunciato sui mass-media dallo stesso ministro.

Molti di loro, soprattutto nelle realtà cittadine, messi davanti all’impoverimento dell’orario didattico e dell’offerta formativa, hanno scelto modelli orari più lunghi (30 o 40 ore alla Scuola Primaria e 36 ore alla Scuola Secondaria 1°).

Malauguratamente, non è certo che per il prossimo anno scolastico potranno ottenere per il loro figli quanto hanno scelto! I “segnali” che dal mMinistero partono per gli Uffici Scolastici Regionali e i csa provinciali, fino ad arrivare ai singoli Dirigenti Scolastici, sono chiari e vanno dritti verso l’obiettivo che si sono posti sin dal principio: tagliare 8 miliardi di Euro a spese degli insegnanti, del personale della scuola e degli utenti della Scuola Pubblica.

Solo a settembre prossimo i genitori sapranno quale sarà il tempo Scuola assegnato alle classi dei loro figli. Ma in questi giorni, molti tra i genitori più accorti, in tutta Italia ma anche nella nostra provincia, stanno raccogliendo firme per richieste rivolte a Presidi e Uffici superiori.

Richieste con cui si chiede che vengano loro attribuiti i modelli didattici da loro scelti al momento dell’iscrizione. Queste richieste non riguardano solo gli alunni delle future Prime classi. Una cosa che non tutti sanno (poiché coloro che lo sanno non lo dicono) è che anche le classi successive alle Prime che funzionano con il Modulo (3 insegnanti su due classi) alle Elementari o con 33 ore alle Medie, vedranno ridursi il tempo-scuola.

E potrebbero trovare anche insegnanti diversi da quelli avuti fin qui. Le richieste dei genitori si richiamano all’esercizio dell’Autonomia Didattica e Organizzativa che ogni Istituto può, anzi dovrebbe, esercitare.

Almeno finché qualcuno non abrogherà le norme attuali, ogni singola scuola ha la possibilità di gestire tempi e spazi dell’insegnamento. Finora il Ministro ha agito attraverso Circolari e Decreti Legislativi di dubbia legittimità, pieni di contraddizioni e indicazioni contrastanti sia in materia di iscrizioni che di valutazione.

Il Ministero ha scaricato sui Dirigenti, sugli organi collegiali e sulle segreterie delle scuole la responsabilità, anche giuridica, di gestire le iscrizioni. Insomma, la “patata bollente” è in mano ai Presidi. Alcuni di loro, a difesa e tutela dei diritti degli insegnanti e dei genitori, stanno facendo valere le prerogative che la legge gli assegna.

Altri, purtroppo, si sono accodati agli “annunci” del Ministro applicando delle leggi che ancora non ci sono.

Comitato genitori- insegnanti
“Per il futuro della scuola” di Ronciglione

Tarquinia 27/02/2009

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