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Andrea Egidi
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- Il Pd si sfascia. Sul rimpasto in Provincia è rottura.
Con gli ex Margherita sull’Aventino. Non parteciperanno al consiglio convocato per oggi.
E se siamo alla frutta, per Andrea Egidi, presidente del partito, le responsabilità sono evidenti.
“Penso che dovrebbe essere chiaro a tutti – dice Egidi - chi è che lavora per rompere il Pd per costruire una nuova Dc.
Se tre assessori provinciali, quattro consiglieri, decidono di non prendere parte al consiglio e fatalità sono tutti di un’area, qualcosa significa. E’ la rottura del Partito democratico in Provincia.
Con quel comunicato, pubblicato alle 17,25 su Tusciaweb, si è decretata la morte del Pd”.
E non solo. “Leggendo l’intervista di Giuseppe Fioroni sul Corriere della Sera – continua Egidi – si capisce tutto. C’è già chi prevede una sconfitta alle Europee e si preoccupa su cosa fare dopo. Non si spiega altrimenti. A questo punto se ne devono assumere la responsabilità”.
Nel gruppo dei “dissidenti” c’’è anche Manglaviti. “E’ un gesto gravissimo – sostiene Egidi – quello del capogruppo.
Si assume la responsabilità di una spaccatura di giunta e gruppo. Qualcuno ha in mente qualcosa di diverso dal Pd. Ma la ex Margherita non può essere il Pd.
Qualcuno ha fatto male i conti, a partire da chi voleva a tutti i costi l'accordo con l'Udc, perché sosteneva che tanto nel 2010 Mazzoli non ce l'avrebbe fatta a vincere Magari pensando di proporre Santucci alla presidenza”.
Nella sua intervista al Corriere della Sera, Fioroni parla della leadership Pd. Sostenendo come parlare di Bersani successore di Veltroni, è la cosa sbagliata al momento sbagliato.
“In una parte del Pd non c'è la volontà di superare Ds e Margherita – dice Fioroni al Corriere - c'è la paura di cambiare e c'è la voglia di conservare quello che eravamo, dando vita a un altro partito già vecchio”.
L’ex ministro prosegue: "Voglio capire - dice - se qui c'è qualcuno che punta a rimettere in discussione il progetto del Partito democratico.
Se è così meglio giocare a carte scoperte e dirlo”.