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Viterbo - Provincia - Allargamento della maggioranza - Interviene il presidente Egidi che accusa Fioroni & c.: Vogliono lo sfascio per costruire la nuova Dc
"Decretata la morte del Pd"
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 2 febbraio 2009 - ore 0,05

Andrea Egidi
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- Il Pd si sfascia. Sul rimpasto in Provincia è rottura.

Con gli ex Margherita sull’Aventino. Non parteciperanno al consiglio convocato per oggi.

E se siamo alla frutta, per Andrea Egidi, presidente del partito, le responsabilità sono evidenti.

“Penso che dovrebbe essere chiaro a tutti – dice Egidi - chi è che lavora per rompere il Pd per costruire una nuova Dc.

Se tre assessori provinciali, quattro consiglieri, decidono di non prendere parte al consiglio e fatalità sono tutti di un’area, qualcosa significa. E’ la rottura del Partito democratico in Provincia.

Con quel comunicato, pubblicato alle 17,25 su Tusciaweb, si è decretata la morte del Pd”.

E non solo. “Leggendo l’intervista di Giuseppe Fioroni sul Corriere della Sera – continua Egidi – si capisce tutto. C’è già chi prevede una sconfitta alle Europee e si preoccupa su cosa fare dopo. Non si spiega altrimenti. A questo punto se ne devono assumere la responsabilità”.

Nel gruppo dei “dissidenti” c’’è anche Manglaviti. “E’ un gesto gravissimo – sostiene Egidi – quello del capogruppo.

Si assume la responsabilità di una spaccatura di giunta e gruppo. Qualcuno ha in mente qualcosa di diverso dal Pd. Ma la ex Margherita non può essere il Pd.

Qualcuno ha fatto male i conti, a partire da chi voleva a tutti i costi l'accordo con l'Udc, perché sosteneva che tanto nel 2010 Mazzoli non ce l'avrebbe fatta a vincere Magari pensando di proporre Santucci alla presidenza”.

Nella sua intervista al Corriere della Sera, Fioroni parla della leadership Pd. Sostenendo come parlare di Bersani successore di Veltroni, è la cosa sbagliata al momento sbagliato.

In una parte del Pd non c'è la volontà di superare Ds e Margherita – dice Fioroni al Corriere - c'è la paura di cambiare e c'è la voglia di conservare quello che eravamo, dando vita a un altro partito già vecchio”.

L’ex ministro prosegue: "Voglio capire - dice - se qui c'è qualcuno che punta a rimettere in discussione il progetto del Partito democratico.
Se è così meglio giocare a carte scoperte e dirlo”.

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