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Viterbo - Cna propone abbassamento dell’Iva sulle riparazioni e sgravi fiscali per la riqualificazione energetica del parco auto
"Urgenti le misure di sostegno all'autoriparazione"
Viterbo - 2 febbraio 2009 - ore 17,30

- Trova consensi, tra gli autoriparatori della Tuscia, la proposta inviata dalla Cna nazionale al governo per affrontare la crisi pesantissima piombata sull’autoriparazione, settore che già da alcuni anni non gode buona salute.

L’associazione di rappresentanza dell’artigianato e della piccola e media impresa torna a chiedere l‘apertura di un tavolo che elabori un piano per il rilancio non solo dell’industria automobilistica, ma anche dell’indotto, aftermarket compreso. E indica alcuni provvedimenti che potrebbero ridare fiato alle aziende artigiane, soprattutto alla rete delle officine indipendenti: abbassamento, anche temporaneo, dell’Iva sulle riparazioni; introduzione di misure di sgravio fiscale sulle spese di manutenzione dei veicoli; sostegni adeguati alla sostenibilità ambientale del parco auto circolante.

“Da tempo nel nostro settore si registrano segnali allarmanti. Dal 2001 al 2007, in Italia si è passati da 70.000 a 60.000 imprese, con una flessione del numero degli occupati pari al 14 per cento. Nella provincia di Viterbo, dove, tra meccanici, carrozzieri, elettrauto e gommisti, si contano circa 600 attività, la situazione non è meno preoccupante. Tra il 2006 e il 2007, il saldo è stato negativo: sono nate 24 imprese, ma ben 52 hanno chiuso i battenti.

Per il 2008, i dati sono ancora provvisori, perché manca il numero definitivo delle cancellazioni, ma il trend sembra riconfermato. Le iscrizioni, appena 16, consistono, infatti, nella maggior parte dei casi, in passaggi di azienda”, fa osservare Antonio Pasquini, imprenditore, presidente di Cna Servizi alla Comunità.

“Si evidenziano, insomma, notevoli difficoltà, aggravate, negli ultimi mesi, da un drastico calo della domanda. Le famiglie sono costrette a rinviare anche gli interventi di manutenzione delle auto. Si aggiungano i costi a carico delle officine, che lievitano costantemente, come nel caso dei pezzi di ricambio. Serve - sottolinea Pasquini - un cambio di marcia. Subito gli aiuti richiesti per fronteggiare questa situazione di precarietà, dunque.

Penso, in particolare, a un aumento del tetto degli incentivi per la trasformazione dei veicoli da benzina a Gpl, anche in considerazione del fatto che le famiglie sono molto interessate a questo tipo di intervento. Nello stesso tempo, si metta a punto un piano credibile per l’innovazione dell’intera filiera dell’auto, comprese le piccole officine indipendenti, che possono svolgere un ruolo importante per l’attuazione di una politica di contenimento delle emissioni nocive e per il miglioramento della sicurezza in auto”.

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