Riceviamo e pubblichiamo
- Prendiamo atto con rassegnazione degli annunci di inizio lavori che con “orgogliosa sicurezza” vengono lanciati dalle autorità cittadine.
Probabilmente, a furia di ripeterlo, ci credono anche loro. I cittadini di sicuro non più.
Il ricordo della storiaccia delle “Scalette di Sant’Antonio”, conclusa dopo mesi di rinvii è ancora vivo nella memoria di tutti i tarquiniesi.
Ed un altro esempio è sotto gli occhi della popolazione: il parco pubblico del Peep.
Quello che, con parole tratte dalla stampa del 3 novembre 2007, “sorgerà in via Aldo Moro, nell’area verde che dal monumento dedicato ai Bersaglieri si estende fino alla chiesa Madonna dell’Olivo” e più volte ripetute negli anni successivi.
Siamo al febbraio 2009 e del parco pubblico neanche l’ombra.
“Le promesse vanno mantenute – dichiarava a quei tempi il sindaco Mazzola – L’impegno di riqualificare il Peep, che personalmente, insieme alla giunta, ho manifestato più volte, non sarà fatto solamente di parole al vento. Ed il nuovo parco pubblico è lì a dimostrarlo”.
A dimostrarlo, invece, il cartello dei lavori: conclusione lavori ottobre 2008.
“Il giardino non sarà una cattedrale nel deserto, – proseguiva l’assessore Ranucci – ma il fiore all’occhiello in una pianificazione di riqualificazione ad ampio respiro che l’amministrazione porterà avanti. Il Peep rappresenta, infatti, una realtà importante della città che è stata per troppo tempo trascurata. Continuare a commetterlo è un errore che il comune non farà”.
Ripetiamo: parole date alla stampa il 3 novembre 2007.
Ma il comune l’errore lo ha già fatto: è il 3 febbraio 2009 (due anni dopo il proclama e 4 mesi dopo il previsto termine lavori) e il parco è ancora in alto mare.
Come al solito, la sinistra prima illude e poi delude. Anche, e soprattutto, i propri elettori.
Stavolta lo dicono gli abitanti del Peep: le promesse vanno mantenute.
Roberto Tomassini
An verso il Pdl