Per lo più erano mezzi presi in locazione o di proprietà di società di leasing che venivano esportati in paesi nordafricani (Togo e Nigeria), dell’America Latina (Venezuela) e dell’Est Europa (Romania).

Con l’accusa di associazione a delinquere, ricettazione, riciclaggio e falso materiale, il Gip Rita Cialone ha emesso sei ordinanze di custodia cautelare, di cui cinque in carcere e una ai domiciliari, su richiesta del Pm Laura Centofanti.

Tutti pluripregiudicati per reati specifici.

Si tratta di P.C. 57 anni di Civitella d’Agliano ma domiciliato a Castiglione in Teverina, ritenuto l’organizzatore, M.A. 49 anni nato a Roma, residente a Guardea (Tr), D.G. 67 anni di Foligno, V.C.P. di 36 anni, residente a Foggia, A.C. 64 anni residente a Perugia, M.A. 43 anni residente a Perugia.

Un settimo uomo, L.L.M, 66anni residente a Milano, è stato arrestato in Francia.

Complessivamente, nell’operazione “Black Togo” della Polizia Stradale di Viterbo, insieme ai colleghi di Terni, risultano coinvolte sedici persone.

Altri nove (di cui tre stranieri) sono stati denunciati, perché ritenuti coinvolti nel giro di riciclaggio dei mezzi.

Sono sei i veicoli industriali individuati, due quelli da cantiere, mentre sono stati sequestrati due furgoni per trasporto merci, auto d’alta gamma (Bmw e Porche), oltre a documentazione come certificati di proprietà.

L’operazione ha preso il via nel maggio 2008 ed è ancora in corso.

L’input è partito dalla Motorizzazione di Viterbo, dove erano state presentate pratiche d'esportazione per veicoli commerciali, con documentazione falsa.

Finora sono state effettuate quindici perquisizioni domiciliari che hanno impegnato novanta unità nelle province di Viterbo, Perugia, Terni, Milano, Roma, Foggia, Ascoli Piceno.