- "La decisione dell’Unione Europea di rendere obbligatoria l’indicazione dell’origine dell’olio d’oliva apre la strada all’etichettatura trasparente per tutti i prodotti alimentari che sono ancora anonimi, dalla carne di maiale a quella di coniglio ed agnello, dai succhi di frutta alle conserve vegetali, dal latte a lunga conservazione a tutti i formaggi".
E’ quanto afferma la Coldiretti di Viterbo nel sottolineare che con la storica svolta dell’Unione Europea cadono gli ostacoli alle norme già in esistenti in Italia e alle iniziative del Governo e del Parlamento a sostegno dell’obbligo di indicare il luogo di origine e provenienza della materia prima agricola utilizzata per tutti gli alimenti.
"E’ significativo che l’Italia, leader nella qualità alimentare, sia promotrice in Europa di una nuova normativa più attenta alla trasparenza degli alimenti per favorire i controlli e consentire ai cittadini di fare scelte di acquisto consapevoli anche dopo i recenti allarmi sanitari, dalla carne di maiale alla diossina al latte alla melamina" afferma la Coldiretti.
Secondo l'indagine Coldiretti-Swg sulle abitudini degli italiani la quasi totalità dei cittadini (98%) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti.
Colmare questo ritardo consentirà alle imprese, cooperative e consorzi agrari di valorizzare concretamente il prodotto agricolo nazionale con filiere agroalimentari Made in Italy dal campo alla tavola che potranno avvalersi dei sostegni alla promozione all’estero attraverso lo strumento del credito di imposta.
Con le mobilitazioni degli ultimi anni la Coldiretti è riuscita a ottenere l'obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro e extravergine di oliva.
"Ma l'etichetta - sottolinea la Coldiretti - resta anonima per la carne di maiale, coniglio e agnello, per la pasta, le conserve vegetali come il pomodoro proveniente dalla Cina e i succhi di frutta, ma anche per yogurt, latticini e formaggi non a denominazione di origine.
Si tratta - conclude la Coldiretti - di una difesa anche nei confronti degli inganni a tavola dove vengono spacciati come Made in Italy cibi ottenuti da allevamenti e coltivazioni realizzate migliaia di chilometri di distanza dal Belpaese come nel caso del concentrato di pomodoro cinese rilavorato in Italia o in quello dei prosciutti: quattro su cinque di quelli venduti in Italia provengono da maiali allevati in Olanda, Danimarca, Francia, Germania, Spagna senza che questo venga chiaramente indicato in etichetta e con l'uso di indicazioni fuorvianti come “di montagna” e “nostrano” che ingannano il consumatore sulla reale origine".
L'etichetta con l'origine sulle tavole degli italiani
Cibi con l’indicazione di provenienza
Carne di pollo e derivati
Carne bovina
Frutta e verdura fresche
Uova
Miele
Passata di pomodoro
Latte fresco
Pesce
Extravergine di oliva
Cibi senza indicazione di provenienza
Pasta
Carne di maiale e salumi
Cane di coniglio
Frutta e verdura trasformata
Derivati del pomodoro diversi da passata
Latte a lunga conservazione
Formaggi non dop
Derivati dei cereali (pane, pasta)
Carne di pecora e agnello
Il Segretario Provinciale Il Segretario Provinciale