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Viterbo - La riduzione andava operata entro il 31 dicembre - I sindaci di Ronciglione, Caprarola e Vallerano pronti a informare il prefetto
Troppi assessori alla Comunità Montana dei Cimini
Viterbo - 5 febbraio 2009 - ore 19,30

- Presso il Comune di Ronciglione, si è tenuto ieri, mercoledì 4 febbraio, un incontro di lavoro tra i sindaci di Ronciglione Massimo Sangiorgi, di Caprarola Alessandro Cuzzoli e di Vallerano Mauro Giovannini.

I tre primi cittadini, insieme al capogruppo del Pdl locale Riccardo Paradisi, hanno svolto una valutazione circa il contenuto della legge regionale numero 20/2008 in materia di “riordino delle Comunità Montane del Lazio e del contenimento della spesa pubblica”.

Particolare attenzione è stata posta al settimo comma dell’articolo 8 della citata legge e alla illegittimità correlata al mancato adempimento di provvedere con decorrenza primo gennaio 2009 alla riduzione del numero degli assessori della giunta in carica.

Infatti, l’attività della giunta della Comunità Montana dei Monti Cimini nell’attuale periodo viene espletata in violazione di tale prescrizione e oltre a rappresentare palese violazione di legge, potrebbe configurare ipotesi di reato in quanto quell’organo esecutivo continua a deliberare con un numero superiore di assessori rispetto alla riduzione che andava operata entro il 31 dicembre 2008.

I componenti della giunta continuerebbero quindi ad adottare atti nella consapevolezza della loro illegittimità, percependo le indennità di carica con conseguente danno erariale e vantaggio patrimoniale personale.

Gli stessi rappresentanti istituzionali hanno convenuto di impegnare i consiglieri dell’organo comunitario facenti parte del Pdl a una richiesta urgente di convocazione del consiglio per discutere del delicato problema.

Nel frattempo, si vedranno costretti, per obbligo istituzionale, a informare il Prefetto di Viterbo, titolare della competenza sugli organi degli enti locali, il presidente della Regione Lazio e la Procura generale della Corte dei Conti riguardo alle eventuali responsabilità in capo a chi, in spregio dell’ordinamento vigente, continua nell’attività amministrativa vietata dalla legge.

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