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Viterbo - Bolsena - Lido Camping, il Comune la spunta al Tar
"Equitani in forte conflitto di interessi, ma non si dimette"
Viterbo - 9 febbraio 2009 - ore 12,45

Radames Petti, capogruppo PdCi al consiglio comunale di Bolsena
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Riceviamo e pubblichiamo - E’ finita 2 a 1 la partita giocata presso il Tar del Lazio tra il Comune di Bolsena e la società proprietaria del Lido Camping, di cui è socio il sindaco Equitani.

Come si ricorderà, l’ufficio tecnico del Comune aveva emesso contro la società una seconda ordinanza di demolizione e rimessa in pristino dei luoghi che si fondava su tre punti, legati a tre tipologie diverse di abuso edilizio.

Contro l’ordinanza era stato presentato un ricorso al Tar per l’annullamento previa sospensiva di tutti e tre.

Il Tar ha concesso la sospensiva limitatamente a un solo punto (il più lieve, per la verità), ma non per gli altri due, ben più gravi.

Una bella vittoria del Comune, segno che l’ordinanza si fondava su basi incontrovertibili.

Una vittoria ancora più importante se si pensa che la giunta comunale aveva deciso di non costituirsi e di conseguenza non aveva nominato l’avvocato difensore per il Comune contro il ricorso.

Così il Comune ha dovuto giocare questa partita, per usare termini calcistici, “senza portiere”.

Per di più, nel bel mezzo della storia, si era inserita anche la brutta faccenda dell’ordinanza del Tar scomparsa.

Il Tar si era già riunito e aveva deciso di chiedere ulteriori carte all’ufficio tecnico, atte a comprovare l’abuso, ma questa lettera raccomandata non si sa che fine abbia fatto.

Solo l’intervento dei Comunisti Italiani aveva portato a conoscenza dell’ufficio tecnico la cosa, facendo in modo che quest’ultimo rispondesse ed evitando che al Comune fosse contestata dal Tar la non ottemperanza alla sua ordinanza (che nel frattempo il Tar stesso aveva reiterato).

Ma se Equitani in qualità di sindaco poteva non sapere, ed è tutto da dimostrare, in qualità di socio della società non poteva essere all’oscuro.

Il suo silenzio con tutti in Comune, durato oltre due mesi, non fa altro che alimentare fortissimi dubbi sulla sua condotta in tutta questa faccenda.

Il conflitto di interessi dell’imprenditore/sindaco Equitani è più che evidente: un sindaco che, per la fascia tricolore che indossa, dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto e che al contrario, durante il suo mandato, come imprenditore fa praticamente quello che vuole costringendo l’ufficio tecnico a emettere due ordinanze di demolizione nei confronti della sua società.

Qualsiasi altra persona non avrebbe esitato a rassegnare le dimissioni, in segno di rispetto verso i suoi concittadini. Ma non Equitani. L’idea non lo ha nemmeno sfiorato e anzi sta addirittura ancora sperando nel terzo mandato. Ha quasi dell’incredibile.

Ora nel camping del sindaco si dovranno demolire le opere abusive e ripristinare i luoghi.

Se ciò non avverrà, però, si acquisisca senza indugio l’area incriminata tra i beni del Comune, così come prevede la legge.

Lo chiediamo a gran voce per una questione di serietà, di giustizia sociale e per dimostrare che nessuno, neanche chi indossa una fascia, può essere immune dalla legge.

Spetterà poi ai cittadini, col loro voto, dare il giudizio definitivo sull’operato più che disinvolto del sindaco/imprenditore Equitani.

Radames Petti
Capogruppo PdCI al consiglio comunale Bolsena

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