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Viterbo - Intervengono Andrea Borgna dei Giovani per la libertà, i dirigenti della Destra ed Emanuele Ricucci della Fiamma Tricolore
In ricordo delle foibe
Viterbo - 9 febbraio 2009 - ore 18,00

Riceviamo e pubblichiamo
- Lo Stato italiano ha proclamato il 10 febbraio “Giorno del Ricordo” in memoria dei tragici eventi legati alla storia del confine orientale, macchiatasi di infamia e disumana violenza contro gli infoibati.

La stessa norma, che rende il doveroso omaggio ai nostri connazionali per troppo tempo dimenticati, impone che vengano fatti conoscere alle giovani generazioni, attraverso il servizio scolastico e non solo, quei drammatici eventi storici che infangano tutto il genere umano.

I giovani devono sapere che ci fu un tempo in cui, non solo le atrocità della guerra producevano inumane aberrazioni, ma l'ubriacatura di sanguinarie ideologie portava il fratricidio all'interno dello stesso popolo.

Non è il sentimento nazionalista che deve rinascere nel cuore dei giovani in questo giorno, seppure il periodo storico attuale sembra riproporlo in molti degli Stati a noi vicini (si vedano i fatti attuali d'Inghilterra), ma il sano studio e amore della storia della nostra Patria che, seppur assai travagliata, porta in se il sogno di tanti patrioti che in nome dell'universale sentimento di libertà hanno dato la loro vita.
Onorare la memoria di chi ci ha preceduto rende il popolo una famiglia, gli italiani fratelli, “Fratelli d'Italia” si intende.

A tal riguardo credo sia giusto onorare il 10 febbraio indossando il Tricolore.

Andrea Borgna
Coordinatore dei Giovani per la Libertà della provincia di Viterbo


“ Non riusciremo mai a considerare aventi diritto ad asilo coloro che si sono riversati nelle nostre grandi città, non sotto la spinta del nemico incalzante, ma impauriti dall’alito di libertà che precedeva o coincideva con l’avanzata degli eserciti liberatori”. Così scriveva Pietro Montagnani sull’Unità a proposito dei profughi Italiani in fuga dalle truppe comuniste di Tito in Jugoslavia.
Così i comunisti italiani che già avevano ordinato ai loro partigiani di lasciare la Venezia-Giulia ed il Friuli sotto il controllo dei miliziani di Tito, in nome di quell’internazionalismo secondo il quale l’affermarsi del comunismo è un valore superiore a quello di Patria e Nazione, introducevano quel clima di negazionismo, di oscuramento della storia che li rendeva e li rende di fatto complici dei massacri delle Foibe.
L’Italia perse porzioni importanti del sacro suolo nazionale, patrioti Italiani furono massacrati da forze congiunte di partigiani comunisti italiani e Jugoslavi, compatrioti in fuga sfuggiti alle Foibe Jugoslave subirono le forche caudine del disprezzo e del boicottaggio di soccorsi e di generi di prima necessità ed infine a tutti noi, per decenni, fu negata la verità.
Il 10 Febbraio si celebra in tutta Italia il Giorno del Ricordo e da “La Destra”,giunga un plauso a tutti coloro che non dimenticano e vogliono ricordare.
Vogliamo ricordare i martiri delle Foibe,ma non Vogliamo dimenticare:
- gli aguzzini di Tito ed i suoi complici partigiani comunisti italiani.
- i giornalisti dell’Unità, come Pietro Montagnani e come Tommaso Giglio che poi diventerà direttore dell’Espresso, che non paghi dei massacri perpetrati in Istria e Dalmazia discriminarono con la penna, spesso più violenta della spada, i profughi .
- Palmiro Togliatti che esprimeva schietta e profonda ammirazione per il maresciallo Tito.
- Giorgio Napolitano che ammette la responsabilità di aver negato la verità sulle Foibe per ideologia, per calcoli diplomatici e per convenienze internazionali.
- Francesco Storace che per primo in Italia propose una legge regionale in ricordo delle Foibe rompendo così l’omertà istituzionale che gravava su quel tragico evento.
Per ricordare tutto questo una delegazione di militanti de ” La Destra”,anche dalla Provincia di Viterbo,si recherà a Basovizza a deporre una corona di fiori.

I Dirigenti della federazione provinciale de “La Destra.


Il dieci febbraio una data da ricordare. La memoria,quella stessa che rende coscienti del presente e più completi e pronti per il futuro.

Con questi presupposti vorrei si alzasse il nostro ricordo al cielo verso i martiri delle foibe,barbaramente trucidati dai partigiani di Tito e dalla “furia slavo-comunista” con la sola ,genetica e morale “colpa di essere “italiani”.

Prelevati dalle loro vite,torturati,uccisi crudelmente e gettati nelle cavità carsiche del terrore. Totale disprezzo per la vita umana,totale sdegno nel narrare questi episodi. Perché non ci sarà mai pace in quella terra dove le foibe sono site.

Ma noi abbiamo il compito morale,sociale,istituzionale ed umano di ricordare, senza “partigianeria”,questa orribile pagina della storia.

Non starò qui a segnalare i singoli episodi,nomi,luoghi di tali barbarie,troppo e tante volte viene giustamente fatto.A volte le parole sono eccessive.Vorrei semplicemente unirmi al grido di rabbia che nasce spontaneo in questo 10 febbraio,proponendo una riflessione profonda, silenziosa,intima sull’accaduto.

Vorrei essere parte della memoria che sale,cresce e si concretizza,finalmente,perché non si può dimenticare. Non ci sono morti di serie B,ne di serie A;la storia insegna che chi è vittima della stessa è un simbolo per le generazioni avvenire. Così è e così sarà.

Mi vorrei unire a tutti coloro hanno espresso solidarietà alla giornata del ricordo delle vittime delle foibe,prevista per il 10 febbraio,ringraziando e solidarizzando con i ragazzi dell‘UDC giovani in provincia e le loro iniziative in merito,a quanti coloro lo faranno pubblicamente,a quanti lo faranno in privato e vorrei ricordare quanti non lo faranno per niente,per rimembrare la loro vigliaccheria,perché il silenzio,specialmente in Italia,miete più vittime di una guerra.

Che il mio ricordo,come quello del Movimento Sociale Fiamma Tricolore della federazione di Viterbo,del coordinamento provinciale giovanile si elevi verso il cielo ad ognuno dei fratelli rimasto vittima delle foibe.

“… Fratello non temere noi siamo qui … siamo qui a lottare e non per dimenticare … i volti di donne massacrate il filo spinato e la mitragliatrice.. hanno spento un fiore ma subito un altro è sbocciato!”

Emanuele Ricucci
Il segretario provinciale giovanile di Viterbo del M.S. Fiamma Tricolore\Addetto stampa della Federazione di Viterbo

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