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Viterbo - Interviene Quintarelli (Pd)
Macchina di Santa Rosa, il comune in tilt
Viterbo - 10 gennaio 2009 - ore 13,35

- "Sulla Macchina di Santa Rosa avevamo, purtroppo, visto giusto". Il consigliere comunale del Partito democratico, Mario Quintarelli, ripercorre le tappe che hanno portato allo stallo attuale e critica la gestione che della vicenda ha scelto il Comune.

"A nessuno - dice Quintarelli - piace il ruolo di Cassandra, ma nel caso specifico, è necessario dire che i peggiori auspici si sono avverati. Oggi non ci rimane che affidarci a Santa Rosa, come l'assessore Fabrizio Purchiaroni ha detto.

Ed infatti solo un miracolo può salvare l'Amministrazione comunale dalla palude nella quale si è infilata per la vicenda della nuova Macchina di Santa Rosa".

"Riepiloghiamo. Nel mese di luglio avevo evidenziato come, difficilmente, la nuova Macchina di Santa Rosa avrebbe potuto sfilare la sera del 3 settembre 2009, a causa dei maggiori tempi richiesti dallo sdoppiamento dell'appalto e dal fatto che, a quella data, la commissione del primo affidamento (l'idea del bozzetto) non era ancora stata nominata.

In sede di commissione consiliare si è assistito ad un deprecabile valzer delle competenze che, prima di chiarire a chi spettasse realizzare il capitolato d'appalto (Lavori pubblici o Cultura) sicuramente ha fatto perdere tempo prezioso.

La nomina della commissione di concorso rappresenta poi un ulteriore esempio della superficialità con cui è stato affrontato l'argomento. E, infatti, già nel mese di ottobre avevo evidenziato delle incongruità che poi hanno portato, come prevedibile, alle dimissioni di due componenti. Nel consiglio del 17 dicembre avevo palesato nuove perplessità circa la composizione della commissione, con particolare riferimento ad una ipotesi di incompatibilità.

L'Amministrazione, imperterrita, ha proseguito nella propria strada ed ora, quasi alla metà di gennaio, siamo ad un punto fermo con 67 progetti di idee, provenienti da tutta Italia, ancora da esaminare da parte di una commissione fantasma".

Fin qui la ricostruzione di Quintarelli.

"Se questa è la situazione, come fa il sindaco - si chiede Quintarelli - a dichiarare, come ha fatto sulla stampa locale, che "Ali di Luce va in pensione"? E' vero che non ha dichiarato l'anno in cui andrà in pensione, ma si è reso conto di quello che ha detto? Intende smentirlo? Intanto, la notizia è stata accolta con molto scetticismo anche tra i facchini, i primi a non credere a quanto sostenuto dal primo cittadino.

Nei giorni scorsi è apparsa su Tusciaweb un'altra esternazione dell'assessore Purchiaroni, sicuramente più realista di Marini, il quale invocando Santa Rosa. Ritiene che soltanto un aiuto trascendentale potrebbe consentire di varare la nuova macchina in tempi consoni, altrimenti sarebbe gioco forza prorogare Ali di Luce. Tale conclusione è suffragata anche da un ulteriore articolo apparso sul giornale on line che conferma queste conclusioni con la previsione del "settimo trasporto di Ali di Luce"".

"Ritengo necessario - afferma Quintarelli - effettuare delle riflessioni sul comportamento superficiale, ondivago, scoordinato, estemporaneo della giunta comunale. Un comportamento certificato dalla dichiarazione che a suo tempo (29 luglio 2008) il sindaco Marini fece, affermando che 'il mio primo pensiero sono i problemi delle società partecipate e per quanto ami Santa Rosa, questa può aspettare'. Siamo al mese di gennaio 2009, le società partecipate sono più confuse di prima e Santa Rosa sta aspettando con buona pace della città di Viterbo e dei cittadini che hanno votato Marini".

"Ma il sindaco - continua il consigliere - considera la figura che la città di Viterbo sta facendo a livello nazionale tenuto conto dei 67 partecipanti all'appalto? L'importanza qualitativa e quantitativa del riscontro non avrebbe meritato altra considerazione ed altra professionalità politica e tecnica nell'affrontare l'argomento.

S.Rosa è sicuramente la festa più importante per Viterbo e nel 2009 verrà anche benedetta dalla visita del Santo Padre. Abbiamo perso anche questa occasione, unica nel suo genere, per proporre una immagine di sacralità, di devozione, di serietà e di capacità tale da presentare Viterbo e la sua santa a livello nazionale e internazionale, come regole di buona amministrazione e di opportunità avrebbero dovuto e potuto suggerire".

Faccio appello al sindaco e agli assessori affinché quanto accaduto sia per voi un monito: la città non merita di essere trattata così e i cittadini aspettano risposte serie, congruenti, concrete e realistiche a tutti i problemi che state dimostrando di non sapere affrontare".

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