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Due-tre cose da fare per la Tuscia nel 2009 - Il corsivo di Bruno
Formazione e urbanistica
di Severo Bruno
Viterbo - 12 gennaio 2009 - ore 0,15

Severo Bruno
Copyright Tusciaweb

- Viviamo in tempi incerti, dove il futuro stenta ad apparire diverso dal presente. I grandi orizzonti saranno forse dopo la prima collina, ma ancora non appaiono.

In campo politico si nota affanno anche nella ordinaria amministrazione. La vita cittadina risuona di concetti come recupero, stabilizzazione, sacrifici, licenziamenti e ridimensionamenti.

Bene, credo che questo sia il clima ideale per fare quattro chiacchiere sul da farsi nell'immediato, sulle più urgenti progettazioni per la città e per la provincia.

La prima riflessione riguarda la scuola, il futuro dei nostri giovani e contemporaneamente il presente di chi ci lavora.

Senza entrare in competenze altrui, certamente Viterbo e provincia possono fare molto per valorizzare lo studio in generale e qualificare specificamente quello locale.

Attraverso borse di studio mirate per studenti medi ed universitari possiamo contribuire a disegnare un profilo dei meritevoli, riconoscerli ed accompagnarli, mentre con corsi di approfondimento e di specializzazione si può premiare l'opera degli insegnanti medi ed universitari più impegnati nella ricerca e nella innovazione. A segnalare una nuova e particolare attenzione al mondo della scienza, potrebbe servire un collegamento organico con la manifestazione romana analoga dell'Auditorium.

Certo, si devono impegnare risorse in una impresa del genere, ma si tratta di investimenti che possono avere importanti ricadute per tutto il territorio; dalle crisi locali, nazionali ed internazionali si può uscire solo in questo modo, almeno credo, alla ricerca di nuove e diverse linee di sviluppo.

Le istituzioni, vedi la amministrazione provinciale o la fondazione Carivit, svolgono meritoriamente tale compito, ma occorre un maggiore coinvolgimento, occorre uno scatto in più, occorre anche la fattiva partecipazione dell'Università della Tuscia nella ideazione e programmazione di corsi di eccellenza, specialmente ad indirizzo scientifico, possibilmente con ricadute sul mondo del lavoro.

Altra riflessione riguarda la situazione urbanistica della città e del territorio provinciale con le implicazioni urbane, quali il traffico, le zone pedonali, quelle artigiane, residenziali ecc, e quelle territoriali, quali la progressiva riduzione delle aree agricole, la difesa della costa e della salute delle acque dei laghi.

Qui si entra nel campo delle manutenzioni, di interventi anche ridotti, che dovrebbero esser presi a ritmo continuo, a cascata, con l'obiettivo del miglioramento costante della situazione attuale.

E si entra anche nella ipotesi del grande disegno del Piano regolatore territoriale dove dovrebbero conciliarsi il piano dei parchi, quello termale, dell'Arcionello e dei monti cimini, l'aeroporto e la viabilità, la trasformazione dell'Aurelia, la coesistenza con varie centrali ecc...

Su argomenti di così grande importanza sarebbe essenziale sentire la pubblica opinione attraverso l'intervento diretto dei cittadini, di coloro che hanno a cuore le sorti delle città e dei territori dove vivono, sui quali andranno a ricadere gli effetti delle decisioni che saranno prese.

Invito tutti ad intervenire per arricchire il dibattito in corso con i temi ritenuti più urgenti, non importa se minuti o specifici oltre che generali, rivolgendovi a Tusciaweb nei prossimi giorni, con suggerimenti e proposte che saranno puntualmente esaminati.

Perché non è affatto vero che argomenti quali quelli citati debbano essere riservati ai soli politici.

Severo Bruno

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