Le Piscine Carletti

Riceviamo e pubblichiamo - Piscine Carletti dalle stelle alle stalle!
Eh sì, perché di questo si tratta.

Se fino a ieri quest’area era tanto ambita per lo sviluppo di grandiosi progetti per effimeri indotti turistici, nell’ipotesi remota di un parco gestito gratuitamente, da circa un mese è diventata una discarica a cielo aperto.

Quando ad ottobre, presentai a nome dei volontari delle piscine stesse, “un progetto” atto a dimostrare con quanta facilità, si sarebbe potuta gestire in maniera “comunale”, un’area facente parte del territorio della città stessa, c’era la convinzione che l’amministrazione comunale, avesse recepito il messaggio provocatorio.

Ma evidentemente così non è stato. Sicuramente il 50% dello stato di degrado,è da attribuirsi all’inciviltà di alcuni frequentatori delle acque stesse,ma l’altro 50% è da imputarsi alla poca oculatezza da parte dell’Amministrazione stessa, nel continuare a rinnovare sempre e solo alla stessa azienda quasi fosse l’unica sul mercato,il contratto di gestione.

La proposta che feci a suo tempo, avrebbe sicuramente evitato lo sperpero di denaro pubblico, e magari la possibilità di far lavorare a rotazione anche altra gente.

L’azienda in questione, mi sembra che gestisca tutto il verde di Viterbo, e non solo.

Quello che si nota, è che tutto ciò che di verde insiste su percorsi trafficati e quindi ben visibile, viene curato fin nei minimi dettagli, ed invece ciò che non è evidente, viene lasciato in balìa dei venti.

Eh si, perché tra vento, pioggia, cani, e un unico contenitore di indubbia capacità contenitiva, l’immondizia vaga per i campi limitrofi.

Non voglio essere né polemica né ridondante, ma vorrei rinnovare la richiesta di mettere delle campane per la raccolta differenziata, in quanto contenitori capienti e sicuramente più invitanti ad essere un pochino più civili.

Chiedo di inserire nel percorso della ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti solidi urbani della città, anche quello delle piscine Carletti in quanto credo sia di strada per il raggiungimento di aree limitrofe al sito in questione.

Di individuare soggetti per la falciatura del prato e che magari non venga effettuata di sabato o di domenica mattina, come spesso è accaduto, specialmente d’estate, sollevando polvere e fili d’erba a discapito delle vasche appena pulite da noi volontari, e con disagio procurato ai bagnanti stessi!

Vanno poi istallati bagni pubblici la cui gestione venga affidata alla stessa ditta che si occupa di quelli già insistenti al Sacrario.

Non voglio ripetermi per tutti gli altri punti già resi noti con il nostro “progetto” anticipatamente pubblicato sui quotidiani prima della sua presentazione, ma rimane sottintesa la richiesta per la loro possibile applicazione, sempre che ci sia la volontà da parte degli amministratori nel realizzarli.

Se tutto ciò che è stato scritto, difetti in qualche modo di presunzione per una errata conoscenza di come realmente stiano le cose, pregherei chi di dovere a rispondere.

Maria Caprasecca
a nome dei volontari delle Piscine Carletti