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Viterbo - Provincia - Ieri l'incontro politico non ha sciolto i dubbi
Pd-Udc, l'accordo è lontano
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 13 gennaio 2009 - ore 0,20

- L’accordo ancora non c’è e le distanze da Pd e Udc al momento restano.

L’incontro di ieri tra le rappresentanze politiche delle due formazioni non è servito a sciogliere i dubbi. Un vertice all’ora di pranzo, interlocutorio.

Anche se da una parte Allegrini (Pd) lo reputa positivo e dall’altra Santucci (Udc) è più cauto.

“Legano tutto a un accordo organico – spiega Gianmaria Santucci - ma mi sembra molto difficile. Soprattutto oggi che sono stati persi due mesi di tempo. Prima poteva essere più semplice. A noi in questa fase, immaginare un rapporto organico oltre il 2010, pare difficile”.

Rapporto organico significa ingresso dell’Udc in Provincia, con “opzione” per quando si tornerà al voto. Comprendendo anche le prossime amministrative.

“Ma sui comuni è un problema – continua Santucci – perché ogni Comune è una realtà a se stante”.

Questo non scoraggia Allegrini. “Sulle amministrazioni comunali – precisa - esistono specificità che in qualche modo dovremmo rispettare. In ogni caso le eccezioni non potranno mai diventare la regola. Stiamo cercando un accordo che abbia il rango e la dignità della politica. Dobbiamo cercare di raggiungere l’obiettivo più alto”.

E nemmeno l’ordine del giorno presentato dall’Udc, da discutere entro venti giorni in consiglio provinciale sulla situazione politico amministrativa, rappresenta uno scoglio. “In quel momento continua Allegrini – dovremo avere definito la situazione. Per quanto mi riguarda, ho già detto che si può chiudere in una settimana, dieci giorni”.

Seppure Santucci vede parecchia confusione dalle parti di palazzo Gentili. “La maggioranza – osserva - vive una fase di fibrillazione per ragioni di natura nazionale. Non si capisce l’esito della scissione di Rifondazione, cosa farà la Rosa per l’Italia? Hanno difficoltà a capire chi governa. Se non si fa chiarezza, rischia di diventare una spada di Damocle.

Noi non abbiamo pregiudizi, vorremmo capire chi c’è e chi non c’è”.

Finora due mesi per Santucci sono passati invano. “All’incontro – spiega – abbiamo ribadito le stesse cose dette a Mazzoli, quando ci ha detto che in pochi giorni ci avrebbe dato una risposta. Le idee chiare noi le abbiamo. Ma la disponibilità non è infinita.

Oggi è tutto fermo in Provincia. L’accordo doveva servire a ridare slancio all’attività, invece da novembre è stata convocata una commissione e due consigli. Rischiamo d’aggravare la situazione.

Una trattativa infinita non serve a niente”.

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