Riceviamo e pubblichiamo - La “ questione giustizia” non è soltanto una materia che riguarda gli esperti del diritto – magistrati ed avvocati - ma attiene alla sfera dei diritti di cittadinanza della collettività.

Un recente rapporto del Censis dal titolo “Giustizia e territorio”, presentato in Parlamento nei mesi scorsi, nel delineare il quadro di un sistema giudiziario che non tiene più il passo con le esigenze della società ha offerto stimoli per discutere ed approfondire le priorità di intervento nei confronti del sistema della giustizia.

Separazione delle carriere, obbligatorietà dell’azione penale, intercettazioni, intollerabile durata dei processi, eccessi di discrezionalità, conflitti interni alla magistratura, notifiche, custodie cautelari, equilibrio istituzionale nei rapporti tra politica e giustizia sono alcuni dei principali temi che sono al centro di un serio confronto tra le forze politiche. Un confronto che ritengo non debba farsi condizionare dalle difficoltà dei rapporti fra le forze politiche.

E’ opportuno che i cittadini sappiano di cosa si sta discutendo in queste settimane proprio perché attiene alla vita democratica del nostro Paese.

Per queste ragioni abbiamo deciso di proporre per venerdì 23 gennaio, alle ore 17.00, presso la Sala Conferenze della Provincia, un dibattito intorno ai temi che riguardano una possibile proposta di riorganizzazione della giustizia elaborata dal Partito Democratico.

Cercheremo, insieme al senatore Guido Calvi e a Donatella Ferranti, di evidenziare le criticità e gli obiettivi necessari per ridefinire l’organizzazione del sistema giudiziario in funzione di una maggiore efficienza dell’intero sistema, per garantire il rispetto del principio di eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e per migliorare le risposte alle attese del cittadino.

Vogliamo insomma ragionare dei problemi della giustizia perché non va dimenticato che ad ogni ritardo, inadeguatezza e inefficacia del sistema della giustizia corrisponde il disagio e la sofferenza di una persona.

Vogliamo farlo con sollecitudine, come ci ha ricordato recentemente il Presidente Napolitano, attraverso un confronto serrato, costruttivo, senza opposti pregiudizi e posizioni precostituite.

Ugo Sposetti