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Rocco Pellegrini
(Foto Agorafox) |
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- “Sommariamente si giudica, sommariamente si condanna senza porsi il problema degli effetti che la condanna sommaria, emessa da giudici sommari avrà sul destino e sul futuro delle persone”.
Grazia Gaspari, ex giornalista e nonna di Rocco Pellegrini, il bambino deceduto il 28 ottobre a Sutri per aver ingerito metadone, in occasione della deposizione della perizia medico legale, torna sulla tragedia del nipote e lo fa con un duro attacco ai suoi ex colleghi.
In esclusiva per AgoraVox Italia Grazia Gaspari spiega questi mesi di dolore e lancia una forte accusa ai giornalisti e al modo in cui questi hanno trattato la notizia.
Riguardo i fatti che hanno portato alla morte del piccolo Rocco dice che “i media, veri veggenti, avevano anticipato esami e consulti e avevano stabilito che si trattava di metadone.
Lo hanno affermato con assoluta certezza pur in assenza di autopsia e di esami clinici.
Una certezza incerta che ha tuttavia permesso di giudicare e soprattutto di condannare: degrado, coltivazioni di cannabis, spaccio, abbandono di minore per andare a feste e festini, e così via.
La mia casa – continua la Gaspari - è stata fotografata in lungo e in largo e a testimonianza del degrado in cui viveva la giovane famiglia è stato ripreso uno stendi panni di plastica bianca volato via per il vento che sulla collina dove abitiamo spesso soffia molto forte arrivando a buttar giù anche grossi vasi di piante”.
La Graneri se la prende anche con i suoi ex colleghi del Tg Lazio: “Non ringrazio i miei ex colleghi del Tg/Lazio dove ho lavorato per anni gomito a gomito. Salvo le condoglianze e la vicinanza personale di tre amici, nessuno di loro ha sentito l’obbligo morale, affettivo, professionale di farmi una telefonata”.
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