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Viterbo - Il consigliere del Pd Alvaro Ricci chiede lumi al sindaco sulla mancata stabilizzazione delle educatrici
"Asilo nido, tutta colpa del Comune"
Viterbo - 15 gennaio 2009 - ore 18,00

Riceviamo e pubblichiamo - Apprendo con grande amarezza dello sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici della scuola materna comunale che sono stati costretti a fare, per l’assordante silenzio all’appello fatto al sindaco e alla giunta, per la loro stabilizzazione.

E’ una vicenda che ha veramente del grottesco.

Lavoratori che hanno iniziato la loro delicata attività di educatrici nella scuola materna comunale dal lontano 1989 a mezzo di contratto di servizio che l’amministrazione comunale stipulò con una la cooperativa Caritas.

Da allora mai hanno interrotto il loro rapporto lavorativo a favore dei bambini delle materne, pur mutando la loro forma contrattuale da dipendenti della cooperativa a dipendenti comunali a tempo determinato (dal 2005) .

Ma la sostanza non è mai cambiata, di fatto hanno sempre lavorato e bene alla dipendenze dell’amministrazione comunale, come peraltro riconosciuto dalla stessa a amministrazione con verbali ed accordi sindacali.

Ma veniamo ai fatti.

L’amministrazione Marini proprio al suo esordio, nello scorso mese di giugno, approva un bando di concorso pubblico per l’assunzione di personale nella scuola materna, ponendo nel bando stesso una condizione che avrebbe favorito notevolmente le lavoratrici in questione, sperando così di risolvere il problema; buona l’intenzione pessimo il metodo.

Sarebbe stato un bando illegittimo ed impugnabile da altri candidati e che quindi avrebbe soltanto aggravato il problema.

Dietro sollecitazioni del Consiglio comunale ed in particolare del collega consigliere Talotta, la giunta revocò il bando e si impegno a procedere speditamente alla stabilizzazione dei lavoratori, in applicazione della normativa e quindi aderendo proprio alle nostre sollecitazioni. Era agosto 2008.

Quindi tutto risolto, niente affatto. Improvvisamente gli scenari cambiano e diventa prevalente la cosiddetta tesi “Rossetti” (dirigente del Settore Personale del Comune di Viterbo), secondo la quale i lavoratori non avrebbero i requisiti per essere stabilizzati.

Questa sua tesi risulterebbe suffragata da un parere informale richiesto alla funzione pubblica.

Quindi il solerte dirigente convintosi dell’esatto contrario rispetto a quanto sembrava deciso nel mese di agosto, su parere, ripeto informale, della funzione pubblica cambia rotta.

Inevitabile il dibattito in consiglio comunale, che si è svolto il 28 novembre, e conseguente forte presa di posizione di tutte le forze politiche che impegnavano la giunta a trovare adeguate soluzioni alla auspicata stabilizzazione.

Nel frattempo la stessa giunta e lo stesso dirigente Rossetti procedono in fretta e furia alla stabilizzazione di due unità di personale, senza neanche un minino di concertazione sindacale e senza preoccuparsi di chiedere, seppure informalmente, un parere alla Funzione pubblica, visto che stavano procedendo alla stabilizzazione di personale assunto senza alcun concorso, in quanto destinato alle dirette dipendenze dell’autorità politica.

Sulla questione proprio quella stessa Funzione pubblica aveva diramato circolari con le quali riteneva non applicabili le norme per la stabilizzazione dei precari assunti per le funzioni sopra descritte.

Per carità siamo sempre favorevoli affinché il futuro dei lavoratori possa essere il più possibile sereno e tranquillo, ma non vi sembra che si siano usati due pesi e due misure?

E comunque, ammesso pure che l’interpretazione rigida della norma ponesse dei problemi alla stabilizzazione di questi 28 lavoratori, vuole dirci il sindaco e la sua giunta come intendono risolvere questa vertenza?

Aspettando adeguate risposte, nel frattempo noi come gruppo del Pd abbiamo dato disponibilità a questi lavoratori ad ascoltarli ed ad intraprendere insieme ogni utile iniziativa per risolvere positivamente questa incresciosa questione.

Alvaro Rcci
Consigliere comunale Pd

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