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Viterbo - Acquapendente - Interviene Giustacchini l'amministratore della Wte che realizzerà l'impianto di produzione elettrica
Scorretto Battistoni, il nostro impianto userà solo biomasse derivanti dall'agricoltura
Viterbo - 16 gennaio 2009 - ore 7,00

Riceviamo e pubblichiamo - Ringrazio la redazione di “TusciaWeb” per avermi concesso la possibilità di replica alle dichiarazioni del consigliere provinciale Francesco Battistoni riguardanti l’iniziativa promossa dalla società Wte srl di cui sono amministratore.

In data 18 dicembre 2008 è stata depositata presso gli enti preposti una istanza di autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica mediante combustione di biomasse.

L’iter amministrativo comporta una serie di riunioni, conferenze dei servizi, a cui prenderanno parte gli uffici competenti della Provincia, Arpa, Asl e Comune i quali saranno chiamati ad esprimere un parere di regolarità tecnica che comporterà il rilascio o meno della autorizzazione richiesta.

Il consigliere Battistoni ha attribuito alla iniziativa in esame un significato politico che ne snatura il contenuto ideologico e le finalità tecniche.
Il contenuto risiede nella necessità che il nostro paese ha di liberarsi dalla dipendenza dal petrolio e dall’estero per il fabbisogno energetico e dalla necessità di innovare le modalità di produzione di energia elettrica.

La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (biomasse) costituisce oggi una delle più nitide occasioni per dimostrare che l’Italia ha le capacità e le competenze per elevarsi ad un livello superiore di sviluppo economico, a beneficio di tutti.

Infatti sono numerosissimi e in grande crescita, in tutto il territorio nazionale, gli impianti specializzati nell’utilizzo di biomasse per scopi energetici.

Tutte queste iniziative industriali traggono spunto dalla normativa vigente che sia a livello di Finanziaria che di decreti ministeriali e legislativi, indirizza le Regioni, Provincie, Comuni a incentivare la produzione di energia da fonti alternative e rinnovabili.

Tutti questi piccoli o medi impianti disseminati nel nostro territorio concorrono insieme a ridurre il fabbisogno energetico da fonti tradizionali, responsabili delle ben note conseguenze per l’ambiente e per l’economia del paese.

Le finalità riguardano la produzione di energia pulita attraverso l’utilizzo di biomasse, reperite nel territorio circostante. Le biomasse sono sostanzialmente di due tipi: quelle vergini e quelle di scarto.

Poiché nel territorio nazionale le biomasse di scarto sono presenti in grandi quantità, sarebbe uno spreco non valorizzarle per via energetica dal momento che la tecnologia applicabile è ben collaudata.

Nel nostro caso si intende utilizzare solamente biomasse derivanti dall’agricoltura, dalla silvicoltura e dall’industria del legno che opportunamente preparate vengono valorizzate in una camera di combustione.

Non sussistono pericoli per l’ambiente e per la popolazione, infatti la normativa nazionale concede che per queste tipologie di biomasse l’impianto possa essere costruito attraverso una comunicazione di inizio lavori, detta anche “procedura semplificata”.

Pur avendo a disposizione questa agevolazione burocratica, abbiamo preferito subordinare il nostro progetto ad una valutazione corale degli enti preposti, al fine di conoscere e condividere l’opinione e le prescrizioni degli uffici amministrativi.

In realtà l’impianto è di piccole dimensioni perché la sua potenzialità massima di combustione è di 50 tonnellate al giorno di biomassa secca, ben al di sotto della soglia di 100 tonnellate al giorno, mentre la potenzialità di produzione di energia elettrica, ceduta al gestore nazionale, è di 1 Mwatt (1000 Kwatt).

Inoltre la preparazione della biomassa di scarto per la combustione consiste semplicemente nella eliminazione della umidità attraverso un flusso di aria calda, detto essiccamento a bassa temperatura, che non comporta impatto negativo, ma permette di valorizzare anche la biomassa ad alto contenuto acquoso (ad esempio le bucce di patate).

Quindi se all’impianto dovesse pervenire della paglia, questa verrebbe avviata direttamente alla combustione, mentre se dovessero pervenire delle bucce di patate queste dovrebbero essere prima asciugate e poi bruciate.

L’acqua evaporata viene raccolta in una vasca, depurata e immessa nella fognatura pubblica, rispettando i limiti per lo scarico delle acque reflue.

Crediamo che la nostra sia una iniziativa trasparente, rispettosa dell’ambiente, della popolazione e della legge italiana la quale promuove e difende la valorizzazione a fini energetici della biomassa.

Sulla base di quanto sopra esposto riteniamo che non sia corretto parlare di “incenerimento di rifiuti”, perché questa definizione porta l’immaginario collettivo agli impianti che bruciano rifiuti urbani e industriali, rifiuti che contengono materie plastiche e residui chimici di vario genere, impianti che non hanno nulla a che vedere con il nostro impianto progettato ad Acquapendente, sia dal punto di vista del contenuto che delle finalità.

Ingegner Giuseppe Giustacchini
Wte srl - Brescia

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