L'antenna di Bagnaia

Riceviamo e pubblichiamo - Ho sempre scritto in nome del Marb, oggi lo faccio come semplice cittadino bagnaiolo perché indignato. Bagnaioli chiamati in causa in nome di interessi di chissà quali circoli o comitati.

C’è chi vuole proteste contro i ripetitori, e chi parla di inutili polveroni.

Nel mezzo c’è la maggior parte dei bagnaioli che, come me, vogliono semplicemente chiarezza.
Chiediamo: quattro ripetitori nel raggio di 1 chilometro, possono avere effetti negativi sulla salute? Una domanda chiara e semplice, a cui i bagnaioli vogliono soltanto avere una risposta definitiva. Un parere autorevole, certificato. E di sicuro non per bocca di autorevoli circoli o comitati.
Così, giusto per metterci l’anima in pace.

Vorremmo inoltre la certezza assoluta che i 20mila euro annui per ciascun ripetitore installato sul suolo pubblico (quindi a Bagnaia ne spetterebbero 40mila euro) vengano reinvestiti sul nostro territorio. Certezza significa impegno chiaro da parte delle autorità. E, soprattutto, trasparenza nella gestione dei fondi. È chiedere troppo questo? È un polverone inutile?

Questo vogliono i bagnaioli. Ultimamente citati a sproposito per problemi fittizi come “il camion della porchetta di fronte alla fontana”. Chi parla in nome di una frazione deve accertarsi delle urgenze sentite dalla popolazione. Altrimenti il rischio è di far passare noi bagnaioli come gente capace soltanto di lamentarsi, senza poi concludere nulla.

Mancanza di Adsl, una scuola elementare che deve essere messa in sicurezza al più presto, la pulizia e il decoro di Villa Lante (tra l’altro patrimonio dei viterbesi, non solo dei bagnaioli). E una risposta sui ripetitori. Altro che porchetta… tra l’altro buonissima!
Alessandro Gatto