- "I lavori nell'alloggio Ater di Faleria occupato dalla famiglia Capobianchi sono stati fatti rispettando il capitolato d'appalto: il comportamento dell'Ater e dell'impresa esecutrice ha seguito tutte le normali procedure".

Così il direttore dell'Ater Viterbo, Ugo Gigli, elenca le opere eseguite fino al 9 dicembre, giorno in cui l'impresa Rescab ha dichiarato la fine dei lavori.

"Abbiamo provveduto a dotare l'alloggio di impianto elettrico, infissi esterni e lo abbiamo tinteggiato. E' stato poi montato un condizionatore e sono stati eseguiti lavori di ripristino nel bagno: tutto, ripeto, rispettando il capitolato d'appalto. E il consigliere provinciale Riccardo Fortuna, prima di parlare, avrebbe dovuto informarsi con la dirigenza dell'Ater, come del resto ha fatto altre volte: ciò nell'interesse suo personale, visto che ricopre una carica pubblica e in quello della famiglia che vuole aiutare".

Gigli spiega poi quanto accaduto: "L'Ater ha avuto cognizione che dal 9 dicembre in poi sono state fatte ulteriori modifiche nell'alloggio e non è escluso che l'ente, proprietario dell'immobile, stia subendo dei danni.

Oggi un nostro tecnico, accompagnato da rappresentante della Rescab, si è recato a Faleria, ma il signor Capobianchi, assegnatario dell'alloggio, non lo ha fatto nemmeno entrare.

Il tecnico, però ha potuto constatare che vi sono operai all'interno dell'abitazione: il tutto senza che l'Ater ne fosse a conoscenza. Verso Capobianchi - continua Gigli - l'Azienda ha dimostrato massima disponibilità, così come ha fatto l'impresa appaltatrice, ma la disponibilità deve essere reciproca.

E il fatto che a un nostro tecnico sia negato l'accesso mi sembra grave. Un invito, infine, al Comune di Faleria: è nostra intenzione risolvere la questione, per quanto di nostra competenza: anche l'amministrazione si attivi, aiutando per esempio il nostro personale e la ditta appaltatrice a svolgere il proprio lavoro".