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Viterbo - Il messaggio di pace del vescovo Lorenzo Chiarinelli
"Diamo volto alla solidarietà globale"
Viterbo - 1 gennaio 2009 - ore 0,30

Il vescovo Chiarinelli
Riceviamo e pubblichiamo - La pace è l'aspirazione profonda e diffusa tra gli uomini. Il cuore la desidera e ne sente il fascino.

La mente ne contempla la logicità, la bontà, la bellezza. Gli innumerevoli "patti di pace" stipulati nel corso della storia stanno a testimoniare, insieme alla fragilità delle umane decisioni, il bisogno sempre nuovo della pace dinanzi alle crisi ricorrenti di guerre.

A Natale il tema pace assume un significato particolare e svela una sua straordinaria suggestione. Viene cantato dalla moltitudine degli angeli sulla grotta di Betlem: a Dio sale la gloria, sugli uomini, che Dio ama, viene invocata l'onda della pace.

Ma la pace è oggi possibile? Che cosa la mette in crisi? Che cosa la promuove?

Nel messaggio per il 1° gennaio 2009, "Combattere la povertà, costruire la pace", il Santo Padre Benedetto XVI, innanzitutto, analizza la connessione e le ragioni che impediscono la pace e le sintetizza nella povertà, come condizione che offende la nativa dignità e compromette l'autentico e armonico progresso della comunità umana.

Ma – afferma con energia il Papa- la povertà non può essere scaricata su chi non è ancora nato, su coloro che sono malati, sui bambini.

Ci sono fattori della convivenza umana e scelte socio-politiche che devono essere ripensate: il peso della spesa militare e il mancato investimento nello sviluppo; la crescente crisi alimentare e le disfunzioni della distribuzione e le logiche speculative.

In un epoca caratterizzata dalla globalizzazione sarà necessario globalizzare anche la solidarietà e dare volto alla "solidarietà globale".

La lotta alla povertà reclama logiche corrette e coerenti sul piano economico, finanziario politico, sociale. Sarà necessario superare le sproporzioni tra la estensione della povertà sempre crescente e la scarsità degli interventi per affrontarla.

Siamo tutti chiamati a cambiare lo stile di vita: urge l'autenticità, la solidarietà, la cooperazione.

"Ciascuno faccia la parte che gli spetta", scriveva già nel 1891 Leone XIII. E c'è la via della carità che deve essere coraggiosamente percorsa.

Allora ci sarà pace: essa non verrà senza la giustizia, lo sviluppo, il superamento della povertà, nelle sue cause e nelle sue sempre nuove manifestazioni.

Ecco l'augurio e l'impegno: che il 2009 sia anno di pace così come fu annunziata a Betlem e che ciascuno dei discepoli di Gesù voglia essere "operatore di pace" perché il mondo sia per tutti casa abitabile, nella giustizia e nell'amore.

Ma ci sarà pace se crescerà la carità: quella che viene da Dio, anzi è Dio stesso, e che è forza indispensabile per costruire la famiglia umana nella quale solidarietà e fraternità realizzino l'essere "un essere solo e un'anima sola" e valgano a combattere disuguaglianze, emarginazioni, povertà. A Gerusalemme, dove la carità trionfava, "non c'era nessuno che aveva bisogno". La cura vera del male era partita decisamente dalle radici.

Ecco l'augurio e l'impegno: che nel 2009 da queste stesse radici fiorisca e porti frutti l'albero della fraternità vera.

+ Lorenzo Chiarinelli
Vescovo di Viterbo

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