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Viterbo - Massimo Cardoni sull'ordinanza comunale
Orari attività produttive, la Confesercenti contenta a metà
Viterbo - 1 gennaio 2009 - ore 15,30

- Ordinanza sulla regolamentazione degli orari delle attività produttive a Viterbo: la Fiepet Confesercenti contenta a metà.

“Per quanto riguarda l’ordinanza comunale – spiega Massimo Cardoni, responsabile della Fiepet Confesercenti – c’è da chiarire che nel tavolo di concertazione che abbiamo avuto, congiuntamente a tutte la altre associazioni di categoria con l’assessorato alle Attività produttive, era stata da noi condivisa la prima parte del documento programmatorio su deroghe, domeniche aperte e le festività delle attività commerciali.

I dubbi ci sono sulla seconda parte dell’ordinanza, in particolare per l’articolo 7, che disciplina la vendita tramite distributori automatici in base all’articoo 17 del D.Lgs. 114/98. Normalmente la vendita tramite distributori automatici è quasi ovunque permesse 24 ore su 24 in tutta Italia, aziende come la Crai e il Conad stanno portando avanti grossi progetti in questo senso.

Uniformare la chiusura di questa tipologia di vendita a quella ordinaria, con il limite delle ore 23, rappresenta un caso limite in tutto il panorama nazionale: la natura stessa dei distributori automatici è di essere sempre disponibili per la vendita dei prodotti, per cui secondo noi non ha nessun senso limitare l’attività alle 13 ore previste per la vendita nel settore della somministrazione”.

Per Cardoni è lo stesso decreto 114/98 che “permette al Comune di regolamentare questo tipo di attività di vendita, facoltà che è sancita nelle disposizioni speciali, per cui è la volontà del Comune a limitare le ore di attività per i distributori automatici”.

Per quanto riguarda gli orari di chiusura delle attività di somministrazione di alimenti e bevande, Cardoni si dice preoccupato. “E’ vero – continua il responsabile della Fiepet – che sono previste delle deroghe alla chiusura all’una di notte, ma queste sono inapplicabili nella realtà, in quanto l’ordinanza dice che alla seconda segnalazione per disturbo alla quiete pubblica le deroghe all’apertura vengono vietate all’esercente.

E’ una disposizione equivoca, poiché le segnalazioni di qualche cittadino, per qualche rumore notturno, sono continue: così si colpisce direttamente l’attività commerciale. Abbiamo approvato tutti il divieto di vendere bevande in bottiglie di vetro dopo le 23, anche se per la normalità delle cose questo sarebbe stato migliore almeno dopo mezzanotte e trenta, orario in cui chiudono cinema e molti locali. Ora, però, ci saremmo aspettati uguale disponibilità da parte del Comune”.

Quindi la difficoltà di discutere un documento unico in cui sono messe disposizioni che riguardano una pluralità di argomenti. “Siamo stati chiamati a discutere un documento unico di nove pagine – conclude Cardoni – in cui ci sono disposizioni sulla regolamentazione degli orari delle attività produttive, la sicurezza.

Il decoro urbano e la programmazione di sviluppo della città, come si fa a discutere di tutte queste cose importantissime in 5 ore e, soprattutto, metterle in un’unica ordinanza tutte quante? In data 23 dicembre abbiamo mandato all’assessore Muroni un telegramma per richiedere di essere riconvocati urgentemente, prima dell’approvazione finale dell’ordinanza comunale, per ridiscutere punto per punto.

Ma non abbiamo ricevuto risposta. Sarebbe stato opportuno tornare a parlare intorno ad un tavolo di ogni questione in campo, che incide sulle attività commerciali ma anche sulla vita della città”.

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