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Viterbo - Scrive Massimo Cardoni del Fiepet
"Salviamo la notte del capoluogo"
Viterbo - 2 gennaio 2009 - ore 16,00

Riceviamo e pubblichiamo
- Bisogna proprio riconoscere che Viterbo negli ultimi anni si era proprio trasformata.

Non era più la cittadina dove la sera non sapevi che fare e le strade erano deserte.
Viterbo era viva , anche di notte e a volte mentre passeggiavo per le vie del centro avevo la sensazione di non essere più nella mia Viterbo.

Le attività commerciali si sono date un gran da fare per preparare eventi e serate adatti ad attirare gente nel nostro grande contenitore del centro storico e per abituarle a consumare le loro serate da noi.

E' vero! Se si girava per il corso Italia e per le vie del centro, si trovava a terra di tutto,ma questo faceva parte dell'evento centro storico.

Un commercio ravvivato dai grandi investimenti di tanti operatori dei vari settori.
Viviamo quindi con preoccupazione le nuove norme entrate in vigore e vigileremo per assicurarci che non danneggino il lavoro fatto fino ad oggi.

Come ha detto l'assessore al commercio, la comunicazione è uno degli strumenti più importanti che ci siano ed è per questo che avrei preferito concertare un intervento di comunicazione diretto ai giovani,piuttosto che decidere di vietare tutto per evitare disordine e schiamazzi.

Sono molto preoccupato, dico la verità, per tutti quellii che si sono adoperati per organizzare e ravvivare le serate e le notti viterbesi e per quelle migliaia di giovani educati che dovranno adeguarsi a delle norme dirette a regolare quei pochi imbecilli che si divertono ad urlare e sporcare le strade della città.

Vivo con i giovani e credo in loro.

Amo la comunicazione e credo in lei.

Penso che se solo avessimo avuto il coraggio di affrontare questo problema in modo diverso avremmo potuto ottenere gli stessi risultati con un azione di comunicazione diretta ai giovani.

Sento parlare dei luoghi di aggregazione come se in loro si nascondesse chissà quale pericolo.

Il pericolo è nel conservatorismo ,che sfocia in norme che sembrano regolare ed educare i giovani e che invece sono inadeguate e poco funzionali.

Il pericolo sta nell etichettare i giovani come degli ubriaconi che sporcano la città e rovinano la quiete notturna.

Il pericolo si nasconde in un'azione che non tiene conto del maggior bene per il maggior numero di persone,ma prende in esame situazioni ed eventi per sentito dire.

Ci sono persone che sono specializzate nel drammatizzare qualsiasi cosa che dicono o che vivono come se tutto fosse reale.

E se queste persone sedessero ai tavoli dove si decide anche per il nostro futuro?

Abbiamo faticato a creare la movida Viterbese e vogliamo vedere ancora crescere e far conoscere la nostra cittadina.

Abbiamo idee e voglia di collaborare al miglioramento della città.

Noi che viviamo la notte come operatori siamo i più vicini a questa banda di ”scellerati distruggi quiete” e quindi siamo il migliore degli strumenti se si vuole comunicare qualcosa a chi si aggrega in locali e piazze.

C'è una classe di giovani imprenditori maturi e pronti a collaborare al miglioramento di questa città.

Il divieto del vetro cosi fatto per noi è inutile.

Abbiamo idee e voglia di collaborare , proviamoci!

Massimo Cardoni
Fiepet Viterbo

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