|
I pendolari
Copyright Tusciaweb
|
|
|
- Cavi ghiacciati, più di cinque ore per arrivare a Roma.
Nuove disavventure per gli sfortunati pendolari della linea Viterbo-Roma.
I disagi maggiori si sono verificati questa mattina, per i convogli delle 4.55 e delle 6.45.
Il primo è giunto nella Capitale dopo cinque ore di tragitto, il secondo dopo più di tre ore. Tra il disappunto e la rabbia dei viaggiatori, costretti a lunghe soste e interminabili attese.
Il treno delle 6.45 è arrivato a Viterbo alle 7.10, con mezz'ora di ritardo.
Solo in un secondo momento i pendolari, dopo aver telefonato alla polizia, sono venuti a sapere che il ritardo era dovuto a problemi tecnici imprecisati.
Alle 7.20 il treno è arrivato a Vetralla, ma qui si è bloccato improvvisamente.
E' stato il capotreno ad annunciare che la linea elettrica era gelata fino a Bracciano e che non era possibile proseguire.
A quel punto, i pendolari si sono "dispersi". Alcuni hanno aspettato i convogli successivi. Altri si sono organizzati con mezzi di fortuna.
“Sono arrivato a Roma praticamente per caso – ha raccontato uno di loro -. Un signore è venuto a Vetralla a prendere la figlia, bloccata sul treno come me, e ci ha accompagnati a Bracciano, dove siamo saliti su un altro treno. Quest'ultimo era partito da Viterbo alle 4.55 ed è arrivato solo alle 9.57”.
Il convoglio delle 5, infatti, come quello delle 6.45, si era bloccato dopo pochi chilometri, in aperta campagna, nei pressi di Bassano Romano, sempre a causa dei fili elettrici ghiacciati.
L'autista è riuscito a ripartire solo mettendo a folle e sfruttando un tratto in discesa, facendo marcia indietro fino alla stazione di Bassano Romano.
Da Bassano i pendolari sono ripartiti con alla volta di Sutri con un altro treno, giunto dopo un'ora di attesa.
"Ci siamo rassegnati, ormai - dicono i pendolari Mosp, Movimento spontaneo pendolari Viterbo -. Tragitti rocamboleschi come questi sono sempre più frequenti, da due mesi a questa parte. Oggi la colpa è stata del ghiaccio, l'ultima volta delle foglie secche, che cadono sui binari e li rendono scivolosi. Ma chi si occupa, realmente, della manutenzione? Trenitalia? O la Rete ferroviaria italiana? Non sappiamo nemmeno contro chi reclamare".