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Viterbo - Sabato 31 gennaio - Teatro Unione
"Due dozzine di rose scarlatte", domani sera la prima nazionale
Viterbo - 30 gennaio 2009 - ore 15,00

- Michel Altieri e Katia Terlizzi sono gli interpreti protagonisti di “Due dozzine di rose scarlatte”, riscritta da Tato Russo da Aldo De Benedetti, con la regia di Livio Galassi in Prima Nazionale domani sera (sabato 31 gennaio) alle 21 al Teatro Unione (con replica pomeridiana domenica 1 febbraio ore 16,45).

Pur se riportato dall'epoca dei telefoni bianchi a quella dei nostri cellulari, resta ancora vivo quell'umorismo raffinato, quel linguaggio dinamico ed effervescente, quella sensualità discreta e garbata che furono gli ingredienti base di una commedia che riscuote successi fin dal suo felice esordio nel 1936.

La trama si sviluppa alla maniera della più classica commedia degli equivoci: da un lato un marito (in questo caso un “cantante impegnato in tv”) che, per sbaglio, invia alla propria moglie un mazzo di rose destinate alla sua amante; dall'altro la moglie che, lusingata dall'ammirazione di questo sconosciuto, nasconde fiori e relativo bigliettino amoroso al marito.

In più ci si mette anche l'amico fedele della coppia che, approfittando della situazione, confessa alla donna di essere lui il misterioso spasimante...

Ed ecco che il matrimonio inizia inevitabilmente a scricchiolare, la gelosia divampa e uno smanioso desiderio di evasione soffoca la tranquilla realtà quotidiana dei nostri personaggi.

Un testo brillante e divertente ma che dietro la sua leggerezza nasconde quell'infelicità e quell'insoddisfazione che spesso accompagnano l'essere umano costringendolo a una vita claustrofobica e stagnante, in attesa che, prima o poi, arrivi “qualcosa” di nuovo a riaccendere una scintilla di vita, magari... due dozzine di rose scarlatte.

“Il brillante adattamento contemporaneo di un ‘teatrante’ quale Tato Russo – afferma il regista Livio Galassi – mi ha regalato tutti gli sviluppi della regia. Nella scrittura e nella dinamica delle scene è chiaramente segnato il percorso estetico: non ho fatto altro che seguirlo”.

In pratica la rilettura di Tato Russo della commedia di De Benedetti altro non è che l’esasperazione del virtuale affidata a quel mazzo di rose che scatena la fantasia sganciandola dal tran tran quotidiano.

Dal punto di vista strettamente storico, la commedia si ripropone, come quella originale scritta alla vigilia di una grande tragedia, in un momento di svolta economica epocale per il mondo occidentale e di tensioni in alcune zone. Il sogno, dunque, riacquista il potere di librarsi verso mondi d’incoscienza e illusori.

“Nel dare vita al personaggio di Marina – afferma Katia Terlizzi – mi sono affidata alla rilettura che ne fa della commedia Tato Russo e alla trasposizione in epoca contemporanea dell’impianto. Mai come oggi si sente il bisogno di evadere, cercare una felicità apparente per non subire le afflizioni della vita quotidiana, soprattutto quando tutto ciò avviene all’interno di un mondo borghese ed esasperatamente ripetitivo.

Marina è un personaggio che mi affascina perché insegue l’idea dell’amore; è disposta persino ad abbandonare le sue certezze, convinta e decisa di trovare nel fantastico mondo creato dal “mistero” che accompagna il mazzo di rose, tutte le soddisfazioni che non ha avuto.

Alla fine ritorna alla realtà perché la disillusione sconfigge l’illusione. Nell’adattamento di Tato Russo – conclude l’attrice – la sofisticata Marina di De Benedetti mette in mostra tutte le eccitazioni e le nevrosi contemporanee che spio negli altri e un po’ in me stessa”.

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