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Viterbo - Provincia - Allargamento della maggioranza - Intervento del presidente Mazzoli
Non ci sono le condizioni per un'intesa con l'Udc
di Alessandro Mazzoli- Presidente della Provincia
Viterbo - 31 gennaio 2009 - ore 12,30

Alessandro Mazzoli

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- Quando è convocato un consiglio provinciale straordinario c’è un solo modo per sconvocarlo: che i proponenti rinuncino a discutere.

Nel caso del consiglio di lunedì prossimo solo l’Udc può chiedere di non procedere alla discussione di quel punto all’ordine del giorno. Altre ipotesi non esistono. Non lo dico io, ci sono le regole. E c’è il rispetto che si deve alle istituzioni.

Una discussione politica in consiglio provinciale non è un dramma, può essere tutt’al più inutile se non ci sono novità rilevanti su cui discutere, ma non è un dramma. In ogni caso la decisione spetta all’Udc e ai gruppi consiliari.

Il 9 gennaio scorso la direzione provinciale del Pd all’unanimità ha approvato un documento che rilanciava l’idea dell’allargamento della maggioranza in Provincia all’Udc e impegnava il partito a verificare, sempre con l’Udc, le condizioni di un’intesa nei Comuni che andranno al voto nella primavera del 2009.

La risposta del gruppo dirigente dell’Udc è stata: 1) O noi o Rifondazione e 2) Nessuna intesa generale per i Comuni che vanno al voto.

Mi permetto oggi di fare una semplice constatazione: ad oggi e nell’immediato non ci sono le condizioni per un’intesa con l’Udc. Ed è bene su questo mettere un punto.

Fare questa constatazione non significa rinunciare al progetto dell’allargamento della maggioranza. Significa solo che c’è ancora molto da lavorare in quella direzione. E confermo ciò che dissi nella conferenza stampa di fine anno, cioè che la nostra volontà è quella di verificare sul bilancio 2009 la possibilità di una convergenza più ampia all’attuale maggioranza, ascoltando e raccogliendo le proposte e le indicazioni dell’Udc.

Ciò che deve assolutamente finire è questo stillicidio quotidiano fatto di dichiarazioni, di posizioni vere o presunte, di smentite, di chiacchiericcio che genera solo confusione e non aiuta nessuno. Noi dobbiamo rispondere ai cittadini e ai problemi del territorio, che incrociano una crisi difficilissima e c’è bisogno che la Provincia sia in campo con il bilancio approvato nei tempi più stretti possibili.

Il Pd dica chiaramente se pensa che questa esperienza di governo deve proseguire oppure no e si assuma le responsabilità. Io non rinuncio all’attuale maggioranza con cui sono state vinte le elezioni nel 2005, perché non contraddico quel mandato elettorale. L’allargamento è un’ipotesi politica seria. Altre cose sono avventure per le quali io non sono disponibile.

C’è chi sostiene che dopo l’assemblea del 24 gennaio a Chianciano promossa da Nichi Vendola, Rifondazione comunista non esista più. Chi dice questo sbaglia e soprattutto non capisce che bisogna avere rispetto verso quel dibattito e verso quel travaglio. Per di più lo spettro di una legge elettorale per le europee con lo sbarramento al 4% accentua le tensioni e i conflitti. E noi non abbiamo alcun interesse a fomentare ulteriori divisioni a sinistra.

L’idea di aprire lo sguardo verso l’Udc non nasce per calcoli di basso profilo, ma per una esigenza politica di fondo. Un solo esempio: nei prossimi mesi il Comune di Viterbo e la Provincia dovranno assumere scelte importanti e particolarmente impegnative, in primo luogo sulla vicenda aeroporto, con tutte le implicazioni relative allo sviluppo territoriale.

Oggi l’Udc è all’opposizione sia in Comune che in Provincia. Ecco, io penso che per l’importanza di questo passaggio “storico” non sia utile e non sia bene tenere fuori una forza che può dire molto su questi temi e queste priorità. Ma qui c’è un problema. Io in questi mesi dall’Udc non mai sentito una parola di disponibilità vera in questo senso.

Ad ogni apertura di disponibilità è stata affiancata una sequela di condizioni che finivano per sminuire l’apertura stessa.

E’ stato detto: azzeramento della giunta; giunta fallimentare; serve una giunta di salute pubblica; l’impegno è fino al 2010; o noi o Rifondazione. Fino agli insulti personali del tipo “nani”, “ballerine” e “teatranti”. Io ripeto la domanda: siete interessati a questo ragionamento politico, sì o no?


Alessandro Mazzoli
Presidente della Provincia di Viterbo

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