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La copertina del libro di Gianluca Di Prospero, "Viterbo 29 luglio 1943"
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Una pagina del libro, riguardante il lager di Vetralla
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Riceviamo e pubblichiamo - Volevo innanzi tutto esprimere i miei apprezzamenti ai due studiosi Daniele Camilli e Roberta De Vito per le ricerche e il ritrovamento di documenti inerenti il campo di concentramento di Vetralla.
Purtroppo sono ancora pochi i giovani che hanno "fame" di storia e che come me amano le vicende della nostra provincia.
Tra il 1998 e il 1999, durante la stesura del mio libro "Viterbo 29 luglio 1943" riuscii, grazie alle segnalazioni di alcuni contadini locali, a ritrovare il campo di concentramento sito appunto in una località tra Vetralla e La Cura, denominata "il Campo".
Naturalmente le testimonianze raccolte allora erano ricordi orali e abbastanza approssimativi, ma gli occhi della gente che raccontava erano sinceri, lo si capiva dalle lacrime che solcavano quei volti nel ricordare quei terribili giorni.
Sono passati appena dieci anni da quella mia ricerca e purtroppo molti, se non tutti coloro che rilasciarono alcuni racconti, se ne sono andati in punta di piedi, lasciandoci questo prezioso tesoro che, in fin dei conti, è parte integrante della nostra storia.
Concludo queste mie righe mettendomi (se necessario) a disposizione per eventuali approfondimenti in merito e incoraggiando coloro che hanno percorso la mia stessa strada ad andare avanti nella ricerca e di apprendere quanto più possibile prima che sia troppo tardi.
Gianluca Di Prospero