- L'Università agraria tira le somme, in vista delle elezioni del cda e del presidente, a maggio.

Albino Torricelli, l'attuale dirigente dell'ente di via San Vincenzo, è arrivato al suo secondo mandato consecutivo e non è più eleggibile. Ha già detto che si dedicherà a tempo pieno ai suoi nipoti.

"Questi dieci anni sono stati molto intensi, ricchi di soddisfazioni umane e professionali - dichiara Torricelli -. Il bilancio? Per quello che mi riguarda è senza dubbio positivo.

Abbiamo raggiunto obiettivi importanti, come la riqualificazione della zona di Santa Maria dei Monti. Abbiamo piantato 1560 piante di uliveto, attrezzato alcune zone della Faggeta, istallato dei cartelloni sui percorsi interni alla 'Macchia', parecchi dei quali ulteriormente implementati.

Certo si poteva fare di più - ammette il presidente -. Non tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati sono stati raggiunti. Diversi sono stati i fattori che hanno influito.

I tempi lunghi di presentazione dei progetti alla Regione, il mancato coordinamento tra noi e gli altri soggetti istituzionali presenti in loco, la burocrazia che regola l'Ente, non ultimo metterei anche i nostri limiti fisiologici di amministratori".

"Secondo me - afferma l'assessore Mauro Moroni - l'Università agraria deve essere vista in un ottica diversa. Non come un peso o un ente da sopprimere, ma piuttosto da rilanciare e potenziare. L'ente, grazie al suo patrimonio naturale ed economico potrebbe creare ricchezza in paese, posti di lavoro, benessere".

"Auspichiamo per il futuro maggiore coesione e maggiore collaborazione tra Comune e Università agraria per l'ottimizzazione delle aree di intervento tra questi due soggetti - dice il consigliere Silvio Venturini -. Indipendentemente dal colore politico dell'amministrazione comunale credo che una più fattiva collaborazione non possa che portare benefici sia alle attività dell'ente che a quelle del Comune".