Il sindaco Mazzola

Riceviamo e pubblichiamo - Egregio sindaco,
rispondo alla sua ennesima provocazione e discredito nei confronti della verità, sperando sia l’ultima volta.

Nella conferenza stampa di fine anno, le sue dichiarazioni, non sono state usate in modo distorto, altrimenti, ne avremmo letto le smentite, il giorno seguente, cosa non avvenuta.

La verità è che le conferenze stampa, come purtroppo da tempo avviene, sono a porte blindate, per la paura del confronto con gli elettori, questa è la vita politica di un regime, piuttosto.

Per quanto riguarda, la mia elezione, la scelta di stare nella lista del sindaco è stata la prima distanza che ho voluto prendere dalle scelte politiche degli allora Ds.

Se poi si volessero guardare solo la quantità delle preferenze, avrei dovuto far parte del consiglio per diritto, visti i numeri degli attuali consiglieri eletti nella lista Ds, comunque, nel caso non le tornassero i conti, le consiglio “di aprire gli occhi” e usare una calcolatrice.

Inoltre, non accetto assolutamente, che mi si inviti a ragionare con la mia testa, in quanto, è una cosa che faccio orgogliosamente da sempre, perché, non è nel mio carattere, farmi mettere le verità in tasca, cosa che purtroppo ho visto fare in questi ultimi mesi di esperienza amministrativa.

Sulla volontà di usare carbone a Civitavecchia, lei, continua a dare le responsabilità politiche, a questo oppure a quell'altro governo, lo sanno tutti, è un alibi, ormai privo di significato.

La tutela del territorio, obbligava solo una scelta coraggiosa, quella di denunciare i danni resi al territorio, da quasi cinquanta anni di servitù energetica,per uscirne da risarciti,piuttosto che costretti al silenzio.

Come ha fatto a dimenticare la popolazione che in mille modi gli ha detto NO AL CARBONE!

L’accordo firmato con Enel S.p.a., è un accordo che non parla di limiti di emissioni, che non parla di blocco dell’impianto in caso di sforamento di una cavolo di soglia di emissioni, ma parla, ed è questo che le ha accecato gli occhi e l'ha resa il capro espiatorio, dei maledetti e miseri quattordici milioni e cinquecento mila euro.

Con questo accordo, signor sindaco, è lei “che dice no” al futuro di questo territorio e sì, alla politica antidemocratica, dimostrata ampiamente, nei numerosi consigli comunali.

Sul tema dell’autostrada, non si cambi la realtà, la Regione Lazio ha sempre “detto no” al progetto-scempio dell’autostrada, fino a Storace.

Marrazzo ha proposto la variante e via, accelerando al massimo la velocità di approvazione. Approvazione, che senza informare assolutamente i cittadini, è stata data dall’attuale amministrazione, questa è storia, una brutta storia, il resto, è soltanto pura demagogia.

La stessa demagogia che ogni volta cerca di rileggere le scelte della sua maggioranza.

La mia colpa, se mai vi fosse, è quella di aver creduto in lei, con tutta la mia onestà, che un altro modo di fare politica era possibile.

Evidentemente ho sbagliato.
Dopo tutto, l’Italia è piena di sindaci che hanno dovuto fare una scelta, come lei, qualcuno ha sbagliato.

Non più tuo,
ma “per il bene di Tarquinia”.
Marco Tosoni