Riceviamo e pubblichiamo - In risposta a quanto dichiarato dal capogruppo Ds (
così nella nota del sindaco, ndr) alla Pisana relativamente alla presenza della mia firma a sostegno della proposta di legge che intende assegnare lo status di combattenti ai repubblichini di Salò, intendo sottolineare alcuni punti, affidandosi ai quali Parroncini mi vorrebbe far passare da oltranzista e reazionario, figura che, sia umanamente che per formazione politica, non mi si addice assolutamente .
La mia firma alla proposta di legge l'ho apposta nella ferma convinzione che oggi sia offerta a tutti, sottolineo tutti, la possibilità di ricordare coloro che hanno combattuto, che hanno dato la vita per un ideale in cui, giustamente o meno, credevano.
La distanza temporale da quegli anni tremendi ci impone di superare le barriere dell'intolleranza e della strumentalizzazione politica, ci dà la possibilità di considerare che, da una parte o dall'altra della trincea, il sacrificio è stato grande e, purtroppo, condiviso.
Perché sono morti esseri umani, e sotto questo punto di vista non c'è stato vincitore. Hanno in realtà perso tutti.
E' esattamente in questa ottica che ho apposto la mia firma, non certo per offendere o screditare nessuno, e credo sia questa la strada da seguire .
E a proposito di strade, Parroncini, oltre a impiegare il proprio tempo a controllare le firme su una proposta di legge, forse potrebbe ritagliare cinque minuti per occuparsi del semianello di Viterbo, sul quale, da quando è insediata in Regione la giunta di centro sinistra, è calato un silenzio inquietante.
Giulio Marini
Sindaco di Viterbo