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Viterbo - Lettere - Repubblichini - Antonio Padula bacchetta il sindaco
"La nostra libertà, ringraziamo i partigiani"
Viterbo - 9 gennaio 2009 - ore 11,55

Riceviamo e pubblichiamo - Caro direttore,
stavolta il nostro sindaco l'ha presa grossa, la cantonata.

Primo perché non avrebbe dovuto aspettare l'appunto del consigliere Regionale Parroncini per ricordargli del semi-anello e spero che lo abbia fatto anche in altra sede.

Secondo, e soprattutto, perché fa un'affermazione grave quando dice testualmente "il sacrificio è stato grande e, purtroppo, condiviso. Perché sono morti esseri umani, e sotto questo punto di vista non c'è stato vincitore. Hanno in realtà perso tutti."

E no! caro Sindaco, manco per niente! Perché un conto è dare la propria vita per un ideale vero e grande come la libertà e un altro è darlo perché continui un regime dittatoriale (a meno che non si voglia affermare che il fascismo è stata una forma "diversa" di democrazia...).

Io non metto in dubbio la buona fede di chi ha combattuto con la divisa della Repubblica di Salò ma almeno non si falsifichi la storia: ovvero che stavano combattendo per mantenere un regime di dittatura amico della peggiore classe dirigente politica e militare che il genere umano abbia mai prodotto, ovvero il terzo Reich.

Io temo, caro direttore, che accettando il ragionamento del sindaco, finiremo, prima o poi, per dare lo stesso valore al suicidio di Hitler e al sacrificio di Salvo D'Acquisto.

Per me Salvo D'Acquisto e i partigiani che sono morti combattendo contro nazisti e repubblichini hanno sì perso la vita, ma hanno vinto eccome!

Un conto è far conoscere tutta la verità sulla lotta partigiana, comprese le vendette politiche che in suo nome si sono consumate e un conto è invece abbassarne il valore fino a ridurla a un semplice: "hanno vinto gli uni ma quegli altri erano bravi uguale".

Io penso che non hanno vinto i partigiani: abbiamo vinto tutti.

Di quella vittoria ne stiamo beneficiando ancora a più di 60 anni di distanza.

Gli italiani hanno meritato la libertà conquistata con la lotta partigiana: lo testimonia il fatto che non hanno consegnato l'Italia in mano a una dittatura diversa per colore ma uguale per nefandezza.

Non possiamo riconoscere perciò lo stesso valore a coloro che quella libertà volevano negarla, seppure seguendo in buona fede i propri ideali.

Spero che il nostro sindaco ci ripensi e che dimostri, come legislatore, lo stesso buon senso che ha nella vita di tutti i giorni e come amministratore.

Cordiali saluti,

Antonio Padula

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