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Viterbo - Acquapendente - Da venerdì 16 al via la festività
Festa in onore di Sant'Antonio Abate
Viterbo - 9 gennaio 2009 - ore 19,00

- In attesa dell'ormai imminente goliardismo carnevalesco e della mozzafiato festa dei Pugnaloni, il folklore aquesiano si appresta al “vernissage” 2009: la festa in onore di Sant'Antonio Abate.

Per onorare la figura del Santo nato in Egitto (Quiman all'Arus nel 251), il Comune di Acquapendente, la Provincia di Viterbo, lo Slow Food di Acquapendente ed il signore della Festa Andrea Scarpellini, hanno presentato nella mattinata di venerdì un programma variegato ed allo stesso tempo interessante.

Si inizierà venerdì 16 gennaio alle 12 con la tradizionale distribuzione della minestra di fave presso la chiesa di Santa Caterina situata lungo la centralissima la via Roma.

Alle 16.30 presso lo stupendo teatro Boni verrà presentato il volume “Paese e Patroni” di Vincenzo Ceniti.

Alle 18.30 prevista Messa Vespertina presso la chiesa di Sant'Agostino.

Al termine è prevista la processione con la statua del santo per le vie del paese fino al duomo.

Sabato 17 gennaio alle 9 rinfresco gratuito in piazza Fonte del Rigombo (Fontana Mascheroni).

Alle 9.30 prevista uscita della banda musicale e alle 10 sfilata per le vie cittadine di carrozze e cavalli con visita del signore alla casa di riposo San Giuseppe.

Alle 11 celebrazione di una Santa Messa solenne celebrata dal vescovo Lorenzo Chiarinelli con benedizione degli animali.

Previsto poi il rientro della statua del santo in Santa Caterina.

Alle 16 è previsto un rinfresco gratuito in piazza Fonte del Rigombo (Fontana Mascheroni).

Per quanto riguarda Acquapendente, le origini della festa si perdono nella cosiddetta “notte dei tempi”.

Si tratta di tre volumi manoscritti su cartapecora di cui uno riguardante l'amministrazione della confraternita dedicata al Santo dal 1434 al 1542, un secondo con verbali, adunanze, inventari e memorie in un arco di tempo compreso tra il 1582 ed il 1694 ed infine, l'ultimo, un prezioso manoscritto in latino che riguarda la delibera di Roma per l'aggregazione della stessa con quella di San Rocco (anno 1625).

Ogni pagina del volume ha riquadratura in oro e alla fine del volumetto vi sono riprodotti in miniatura ed a colori tre stemmi vescovili.

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