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Viterbo - Contardo (Pdl) interviene ringraziando Marini
"Ordine del tricolore, un atto dovuto"
Viterbo - 9 gennaio 2009 - ore 9,35

Riceviamo e pubblichiamo
Enrico Maria Contardo
- Il disegno di legge n.1360 in esame al Parlamento, ha lo scopo di attribuire la a coloro che hanno partecipato alla II Guerra Mondiale un riconoscimento analogo ai combattenti della guerra del 13/18, l’istituzione dell’ ”Ordine del Tricolore” deve essere considerata un atto dovuto verso tutti coloro che impugnarono le armi oltre 60anni fa e operarono una scelta di schieramento convinti della bontà della loro lotta per la rinascita della patria.

Pertanto anche a quanti tra il 1943 ed il 1945, risultarono inquadrati nelle formazioni militari della Repubblica Sociale Italiana.

Un riconoscimento che prescinde da considerazioni di carattere ideologico, ma trova fondamento in una vicenda giudiziaria del 1947,il tribunale militare respinse il ricorso di alcuni membri del reggimento «Tagliamento», i quali invocavano la non punibilità degli atti da essi compiuti durante il loro servizio sulla base degli ordini ricevuti.

Una successiva sentenza del Tribunale supremo militare del 1954 rovesciava la precedente decisione affermando che la Repubblica Sociale Italiana poteva configurarsi come governo locale di fatto, le sue forze armate erano da considerarsi come istituzioni in grado di emanare ordini legittimi, e di conseguenza non era possibile far gravare su quanti combatterono al servizio di quella istituzione la sua illegittimità politica.

Il carattere di formazioni militari belligeranti dei reparti della Repubblica sociale italiana fu confermato dall’atteggiamento tenuto dalle forze militari alleate nei confronti di quanti ne facevano parte: ai prigionieri fu riservato dagli americani lo stesso trattamento spettante agli altri prigionieri di guerra, con la puntuale applicazione della normativa di cui alla convenzione dell’Aja.

Quindi si compie un atto solamente di codifica delle formazioni che componevano l’esercito della Repubblica sociale italiana senza alcuna valutazione o rivalutazione politica e ideologica.

L’attribuzione di tale connotato comporterà finalmente la corresponsione di adeguamento a titolo pensionistico degli invalidi e mutilati di guerra, un assegno vitalizio e l’ onorificenza dell’Ordine del Tricolore ai pochi reduci ancora in vita.

Pertanto una proposta di legge molto simile al Disegno di Legge 26.07.2004 “Riconoscimento della qualifica di militari Belligeranti a quanti prestarono servizio militare nell’Esercito della R.S.I.” che vedeva l’allora Senatore di A.N. Bonatesta tra i firmatari, asettica da un punto di vista ideologico e politico che viene invece strumentalizzata in maniera odiosa dal Capogruppo del PD alla Regione Lazio, tentando, come dall’altro stanno tentando di fare altri esponenti del PD a livello nazionale, di riportare in essere discorsi e odi appartenenti a sessanta anni fa.

Un tentativo che tende a sviare l’attenzione dai problemi giudiziari e dalla questione morale che sta travolgendo il PD e dalla mancanza di progetti e prospettive della sinistra che preferisce, invece dare per scontata la dovuta pacificazione nazionale, disturbare quei ragazzi che negli anni più difficili della storia d’ Italia morirono per il loro onore e il loro credo e quanti di loro ancora in vita credono giustamente di essere gli unici a non aver tradito la patria nei giorni dei bombardamenti e dell’occupazione anglo-americana.

Dichiarazioni che da sempre omettono di ricordare quante agevolazioni hanno avuto altri combattenti, tra i quali scivoli pensionistici, agevolazioni nelle assunzioni e contributi e quante colpe hanno dovuto scontare i regolari dell’Esercito della Repubblica Sociale Italiana, riconosciuto anche dopo oltre 50 anni di colpevole silenzio da intellettuali e politici di sinistra, come Violante e Pansa.

Chiediamo al sindaco di Viterbo, Giulio Marini, di non prestare ascolto a quanti mascherandosi da maestri di democrazia, in realtà continuano a contrapporsi al recupero dell’unità nazionale e lo ringraziamo per aver sottoscritto questa proposta di forte valore simbolico che tende a superare quegli steccati ideologici innalzati da sempre dalla sinistra.

Chiediamo inoltre a Giulio Marini e al Governo di impegnarsi a promuovere tutte quelle iniziative e manifestazioni che contribuiranno ad una vera pacificazione di tutte le opposte esperienze, al fine di dare, soprattutto alle giovani generazioni, una positiva indicazione delle contrapposizioni ideologiche che per troppo tempo hanno diviso le coscienze civili della nazione.

Il capogruppo Enrico Maria Contardo

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