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| Giulio Marini |
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A palazzo dei Priori scatta l'ora del cazzeggio. E Giulio Marini, tra il serio e il faceto si espone. “Non aspetto l'ultimo semestre per dirlo – spiega – già da adesso lo dico. Non mi ricandido a sindaco”.
L'assist glielo offre il rettore Marco Mancini prima d'iniziare la conferenza stampa congiunta a palazzo dei Priori ieri mattina. Di fronte a un'ampia platea di testimoni.
Marini da bravo padrone di casa dà il benvenuto a Mancini, che subito replica: “Io mi sento a casa qui”. Un presente da rettore e un futuro da sindaco? Marini non si scompone. Anzi.
Già da ora gli spalanca la porta. Oggi. Tanto fra quattro anni chi si ricorda?
“Speravo di perdere in tutti i comuni – continua nel gioco Marini – per dimettermi. Ma non è successo e non posso”. E un'uscita in grande stile da vincitore? Suggerimento caduto nel vuoto.
Un Marini in particolare forma e dalla battuta facile. Evidentemente gasato dal risultato elettorale. O forse da quel taglio di capelli alla Calderoli abbinato a una cravatta verde Lega.
Qualcuno pare che lo abbia anche sentito canticchiare “O mia bella Madunnina” e al ristorante ordinare solo la cassoeula. Che si sia già stancato del Pdl?
