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Viterbo - I cittadini chiedono di intervenire sulla pericolosità del tratto
"Serve una soluzione per la strada Acquabianca"
Viterbo - 11 giugno 2009 - ore 16,30

Riceviamo e pubblichiamo - Vorrei unirmi allo sfogo di Claudia Lupi, in merito alla pericolosità della strada Acquabianca, all’indomani dell’ennesimo “preannunciato” incidente stradale mortale, estendendolo anche al Sindaco di Viterbo.

L’arteria in argomento è stata, in passato, e lo sarà, ahimè, anche per il futuro, teatro di centinaia di incidenti stradali, spesso mortali, causati soprattutto dall’alta velocità con cui automobili e motociclette la percorrono giornalmente scambiandola, probabilmente per la sua fisionomia, per una vera e propria pista da corsa.

La grande espansione edilizia degli ultimi anni lungo la strada stessa e nel comune di Vitorchiano “Zona Paparano”, ha incrementato il traffico all’ennesima potenza rendendola ancor più pericolosa.

Per il futuro, poi, si presenta una situazione a dir poco drammatica con la realizzazione, proprio in strada Acquabianca, di un grande insediamento urbano “Zona Peep”, che prevede la costruzione di centinaia di appartamenti e di un probabile svincolo di collegamento della strada Pian di Cerro, con la superstrada Viterbo-Orte, che intersecando proprio la strada incriminata, fungerà da uscita per Viterbo Nord.

A questo punto mi chiedo: quanti incidenti dovranno ancora avvenire per raggiungere l’obiettivo della messa in sicurezza della strada?

Si potrebbe nell’immediato mettere dei limiti di velocità, dissuasori, dossi artificiali, aumentando anche la presenza delle forze dell’ordine a cui sembra, per il momento, proprio non interessare il controllo del traffico in quel tratto di strada.

Con il tempo, poi, si potrebbero addrizzare le curve più pericolose e, perché no, realizzare nel tratto che va dalla “zona peep” a La Quercia, un marciapiede con la relativa illuminazione in modo da poter raggiungere la frazione a piedi da parte sia degli abitanti della zona presenti e futuri, che da gran parte dei frequentatori della comunità di recupero CeIs S.Crispino, che la percorrono spesso e a tutte le ore del giorno per andare a prendere i mezzi per raggiungere la città di Viterbo.

Virgilio Vincenti

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