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Elezioni - E' resa dei conti
Alta tensione nell'area An
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 11 giugno 2009 - ore 2,15

La Grassini infuriata
- Le elezioni sono passate, ma nel Pdl (quota An) scoppia la guerra delle preferenze. Non quelle ricevute, ma quelle mancate, quelle che non sarebbero arrivate a Potito Salatto.

Nella Tuscia, il gruppo di Alleanza Nazionale sosteneva essenzialmente due candidati, Marco Scurria (Rotelli, Gabbianelli, Meroi) e Roberta Angelilli (Laura Allegrini, Gabriela Grassini).

Poi c'era Potito Salatto, portato a Viterbo città da Gabbianelli e Claudio Taglia e che a Roma è in quota Gianni Alemanno.

I due gruppi viterbesi si erano entrambe impegnati a fargli avere preferenze, ma qualcuno non lo avrebbe fatto con troppo entusiasmo. Si doveva chiedere la doppia preferenza. Per il proprio e per Salatto.

Facile a dirsi, difficile a farsi.

Perché non è andata proprio così e nel partito c'è chi sta facendo i conti. Se Roberta Angelilli ha superato quota novemila preferenze e Salatto ne ha ottenute la metà, chi sosteneva la prima non altrettanto ha fatto per il secondo. Così dicono.

E per suffragare la tesi, fanno l'elenco dei comuni dove sono arrivati meno voti. Pare che Alemanno non abbia molto gradito.

Tutti e tre alla fine ce l'hanno fatta e sono stati eletti. Salatto compreso. Ma il chi ha sostenuto chi è diventato terreno di scontro dentro An. E non è il solo.

In quella che fu An, la tensione è alta. Il botta e risposta Contardo - Grassini è solo un esempio.

C'è il fronte amministrative. Alla Grassini imputano d'avere praticamente azzerato il numero di sindaci in quota An. Erano sei, ne restano un paio.

I conti non tornano e non basterà una calcolatrice a sistemare la situazione.

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