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Viterbo - Interviene Rdb Cub
Figli e figliastri in Provincia
Viterbo - 12 giugno 2009 - ore 13,15

Lino Rocchi, Rdb Cub
Copyright Tusciaweb
Riceviamo e pubblichiamo - Negli ultimi tempi si sono moltiplicate notizie su attività che coinvolgono piccoli gruppi di dipendenti della Provincia e che hanno come corrispettivo significativi corrispettivi economici.
Facciamo diretto riferimento al progetto di pianificazione del settore ambiente, la convenzione per la contabilità del consorzio biblioteche, le lavorazioni per gli ambiti della Caccia, non ultimo, perché presumiamo possano esserci altri validi esempi, il festival barocco.

Abbiamo citato il lungo elenco perché non vorremmo che qualcuno abbia interesse a far discutere intorno all’argomento al calor bianco, il festival barocco affinché si dimentichi di tutto il resto.

La RdB non contesta il diritto di un qualsiasi lavoratore di percepire un legittimo corrispettivo per prestazioni lavorative eccedenti il proprio orario di lavoro, noi contestiamo che l’amministrazione crei le condizioni per una guerra tra lavoratori, tra quelli appartenenti a settori sistematicamente esclusi da possibilità di incremento salariale e quelli coinvolti, volenti o nolenti, in attività di cui non è neanche dichiarata l’entità economica o le caratteristiche organizzative.

La RdB rifiuta l’idea che invece di chiedere all’amministrazione conto per la mancata presa in carico della Apt, (15/20 lavoratori e relative funzioni), oppure di contestare ai dirigenti e amministrazione la non trasparenza delle attività, si voglia creare un clima di contrasto tra gruppi di dipendenti, la specifica che queste attività sono pagate con risorse aggiuntive che nulla tolgono alla totalità dei dipendenti non è per nulla sufficiente, specie se le attività sono svolte in orario di ufficio, per tale motivo non ci faremo tirare dentro la polemica riferita al solo festival barocco.

Noi riteniamo inaccettabile tutte le situazioni prima enunciate compresi molti progetti intersettoriali che sembrano “privilegiare” nei vari settori solo alcuni lavoratori.

Le RdB quindi chiedono:
1.La pubblicazione di tutte le attività paragonabili a quelle sopra indicate con l’indicazione del loro valore economico, del numero dei partecipanti e degli importi pagati per singolo dipendente, modalità di svolgimento della attività
2.Tutte le attività, progetti, convenzioni devono confluire e transitare all’interno del fondo in modo da garantire trasparenza.
3.Conferimento al fondo annuale per la produttività collettiva di tutto il personale di importi non inferiori al 30% del valore di cui al punto 1.

La cosa poi che ci lascia perplessi è la deriva populista che sembrano aver intrapreso alcuni assessori e dirigenti dell’amministrazione provinciale, ci riferiamo in modo particolare all’assessore Cappelli e alla dirigente Ciambella, che voci sempre più confermate ci comunicano che: ”visto che non ottengono il via libera per il progetto “festival barocco” nella sua sede istituzionale e cioè il tavolo di trattativa con i sindacati, riuniscono tutto il personale del settore, gli fanno delle “serie” riflessioni, gettano il cuore oltre l’ostacolo e cercano dall’alto delle loro posizioni di “convincere?” il personale dell’importanza del progetto”.

Caro Cappelli e dirigente, non dovete convincere il personale di un settore arringandolo dall’alto dei vostri ruoli, se proprio volete difendere le vostre convinzioni partecipate, se l’amministrazione lo riterrà necessario, alla delegazione di parte pubblica e cercate di convincere tutte le organizzazioni sindacali della bontà del vostro progetto, gli interlocutori, visto che si parla di soldi che possono incidere su tutti i 400 dipendenti della Provincia, sono i sindacati che in questo modo, sono, di fatto “scavalcati” se non addirittura di “snobbati”.

Il nostro compito è di vigilare affinché non ci siano più chi figli e chi figliastri all’interno dell’amministrazione provinciale.

Invitiamo quindi il direttore generale Luciano Dottarelli a cui abbiamo, già dalle prime luci di oggi, esplicitato i nostri dubbi e perplessità, a convocare al più presto un ulteriore tavolo negoziale e a ricordare ai propri assessori e dirigenti che i sindacati sono i soggetti demandati alla contrattazione e che rivolgersi direttamente ai lavoratori non è, a parer nostro, una forma alta di democrazia, ma può essere intesa come una forma latente di pressione verso l’anello debole della catena.

Lino Rocchi
Rdb Cub

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