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Viterbo - Vicenda Ipab - Scrive il presidente del centro geriatrico, Emanuela Martini
"Nessun rischio per i lavoratori"
Viterbo - 18 giugno 2009 - ore 15,45

Riceviamo e pubblichiamo - Allo scopo di ristabilire la verità sulle vicende riguardanti questa Ipab centro geriatrico Giovanni XXIII sento lo necessità di fare le seguenti precisazioni:
1) nessuna parte del patrimonio immobiliare di questa Ipab è stata alienata dal consiglio di amministrazione da me presieduto;

2) l'Ipab non riceve trasferimenti pubblici regionali o di altri enti e deve contare solo sulle risorse derivanti dalle rette che non hanno subito alcuna variazione;

3) l'attività dell'Ipab istituzionale che ospita ad oggi circa 120 anziani continua a essere condotta dall'Ente con i suoi dipendenti pubblici;

4) l'attività di Rsa continua a essere condotta dalla Rsa Giovanni XXIII Spa.

La stessa società ha liquidato le azioni del centro in seguito a una decisione del Cda dell'Ipab assunta in ossequio a una nota inequivocabile della direzione regionale preposta alla vigilanza dell'Ipab.

Nessuna scelta politica, dunque, a favore delle privatizzazioni, ma esclusivamente la cessazione di una situazione di illegalità per come rappresentata a chiare lettere del servizio di vigilanza sulle Ipab che nella raccomandata a.r. pervenuta il 29 aprile afferma, tra l'altro, testualmente che, pertanto, l'impiego di somme di denaro dell'ente per l'acquisto di azioni di una società di capitali non è consentito dalla legislazione attualmente vigente sulle Ipab.

Nella stessa nota si indicano le soluzioni:
- denuncia allo competente Procura della Corte dei Conti
- piano di dismissione delle quote sottoscritte.

Il Cda da me presieduto non poteva che rimuovere il problema. D'altronde si sono evitate conseguenze sull'attività della Rsa, su i 50 lavoratori e su i 60 ospiti.

Il ricavato della liquidazione delle azioni a volare di mercato è destinato alla valorizzazione del patrimonio dell'Ente e in particolare alla messa a norma entro il 2010 delia strutture dove l'Ente esercita lo propria attività istituzionale.

La precedente gestione non aveva provveduto ad accantonare alcuna somma a questo scopo, nonostante le numerose messe in mora del Comune.
Aveva, invece, iniziato una nuovo costruzione ad oggi incompleta.

Nessun cambiamento per lo stato giuridico dei lavoratori: quelli pubblici dell'lpab continueranno ovviamente a lavorare per l'Ipab con il loro contratto, quelli della Rsa continueranno a lavorare per lo Rsa Giovanni XXIII Spa con il loro. Nessuna variazione contrattuale, nessun problema per i livelli occupazionali.

Nessun problema per gli ospiti:
- per i 120 dell'lpab migliorerà lo qualità della struttura che li ha accolti (di cui ho doverosamente ridotto il sovraffollamento) con l'assistenza di sempre a cura del personale pubblico.
- anche i 60 ospiti della Rsa Giovan li XXIII Spa continueranno a essere assistiti in locali - prima in comodato ora in locazione - già adeguati dalla Rsa Giovanni XXIII Spa, con il personale che è sempre stato fissato dalle normative regionali, con rette che non possono cambiare (essendo le stesse fissate da lla Regione Lazio) e con la qualità dell' assistenza di sempre.
La scelta di nominare tecnici da parte della Regione nei cda delle Ipab del Lazio è stata determinata dalla necessità di proseguire nell'opera di riforma delle Ipab che è in discussione e in corso di approvazione da parte della Regione (accorpamento, riduzione dei Cda, trasformazione in Aziende di Servizi per la persona).

A un tecnico non si può richiedere di effe tuare una mediazione fra esponenti di partiti, non era fra i compiti assegnatimi, non lo avrei saputo, né voluto fare.

Ho avuto incontri durante lo mia qestione con rap presentanti Istituzionali e politici, ai quali ho fornito risposte esaustive prescindendo dal loro orientamento.

Con il Cda:
- Abbiamo corretto comandi e abitudini che lasciavano dubbi intanto sul piano amministrativo assumendo le conseguenti iniziative;
- Abbiamo inserito figure professionali sulla base dei titoli e non dell'appartenenza partitica;
- Abbiamo ottenuto un contratto di locazione con la Rsa Giovanni N,\III Spa prima in comodato gratuito;
- Abbiamo proceduto con attenzione e scrupolo alle valutazioni del valore delle nostre azioni nella Rsa Giovanni XXIII Spa e agli atti conseguenti (ci sarebbero voluti 55 anni per realizzare lo stessa somma con i dividendi).

Per me l'importante è avere la coscienza di aver operato in correttezza e onestà e di aver fatto quanto possibile per onorare il mandato ricevuto.

Emanuela Martini
Presidente dell'lpab Centro Geriatrico Giovanni XXIII

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