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Sergio Marchionne |
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- Fiat affronta l'emergenza del settore auto, cercando di mantenere gli attuali equilibri di occupazione.
Preannuncia un programma per la produzione in Italia fino al 2010 e incassa l'appoggio del governo per eventuali tempi supplementari nella partita tedesca su Opel.
Al termine del primo incontro tra la Fiat, i sindacati, le Regioni e il governo, rappresentato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, l'amministratore delegato Sergio Marchionne, all'indomani dell'accordo con Chrysler, e ancora impegnato per Opel, dice che "Non può immaginare la Fiat priva di basi solide nel nostro paese". Il manager ha chiesto un contributi al governo e ai sindacati per portare avanti un obiettivo condiviso.
L'equilibrio occupazionale è l'obiettivo primario da portare avanti, anche di fronte all'emergenza, che stiamo vivendo nei mercati e che "può essere garantito attraverso le iniziative produttive, che devono comunque essere sostenibili da un punto di vista economico", ha detto Marchionne nel suo intervento a palazzo Chigi.
Arriva immediata la risposta della Cgil, con il segretario Gugliemo Epifani, che ha dichiarato di essere "disponibile a cooperare e di non voler creare contrapposizioni, ma neanche creare problemi per l'occupazione".