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Civitavecchia - Carabinieri
Associazione a delinquere, estorsione, usura: 2 arresti
Viterbo - 19 giugno 2009 - ore 13,50

- Associazione a delinquere, estorsione, usura: arrestati due fratelli.

I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Civitavecchia hanno arrestato due fratelli pregiudicati, M.C. di 72 anni di Cerveteri e M.G. di 66 anni di Ladispoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Civitavecchia per associazione a delinquere, estorsione e usura.

L’indagine, partita nel 2008, ha permesso ai carabinieri di raccogliere una serie di elementi a carico di M.C. che lo ponevano a capo di un’associazione a delinquere, unitamente ad altri tre individui, che gestiva un vasto giro di usura ed estorsioni nell’area di Ladispoli e Cerveteri. Nell’ambito della stessa indagine, già nel mese di marzo del 2009 lo stesso M.C. era stato arrestato in esecuzione di un’altra ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico quale promotore dell’organizzazione a delinquere e con la misura cautelare dell’obbligo della firma per altri tre persone di Ladispoli, tutti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere, estorsione ed usura.

Le indagini hanno permesso di identificare una decina di vittime del sodalizio in argomento, per lo più imprenditori e commercianti di Ladispoli e Cerveteri, che hanno denunciato di aver ricevuto finanziamenti in denaro a tasso usurario.

Infatti le vittime erano costrette a pagare interessi variabili tra il 15 e il 20% mensile e i crediti vantati dai debitori insolventi venivano recuperati forzatamente mediante l’uso di azioni minatorie ed intimidazioni (“ti mandiamo persone di origine napoletana pericolose”).

I prestiti venivano erogati sulla base di garanzie reali che le vittime offrivano (esercizi commerciali, immobili o altre beni) e, in caso di mancato pagamento degli interessi, venendo poi poste in essere tutte le procedure per rilevarne la proprietà, in caso di insolvenza.

Nel corso delle indagini già nel marzo scorso venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro 17 assegni postdatati per un valore complessivo di 42mila euro nonché 29 assegni in bianco.

L’attività investigativa ha evidenziato che l’usura veniva posta in essere attraverso due classici metodi:

il “fermo mensile”:
tale illecito metodo finanziario, tra l’altro “il più comunemente usato dagli usurai”, consiste nel rilascio di un prestito decurtato ab initio degli interessi e garantito dalla vittima con un assegno pari alla richiesta avanzata. Ogni mese venivano corrisposti dall’usurato i soli interessi pretesi dall’aguzzino sino a quando la malcapitata vittima non riusciva a pagare l’intera somma richiesta a titolo di prestito in una unica soluzione.
il “cambio assegni”:
ovvero gli usurai, procedevano con la vittima a scambiarsi reciprocamente assegni del proprio conto corrente, ovvero, all’acquisizione di assegni postdatati rilasciando nel contempo assegni pagabili a vista o denaro contante, ovviamente, decurtati del tasso di interesse.

Le successive indagini svolte dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Civitavecchia sugli assegni sottoposti a sequestro durante la prima fase dell’operazione hanno permesso di accertare ulteriori imprenditori finiti sotto “strozzo”.

Infatti M.G. dopo l’arresto del fratello M.C., prendeva in mano la situazione procedendo lui stesso a recarsi dalle vittime per riscuotere i ratei mensili.

Inoltre lo stesso aveva premeditato col fratello addirittura l’eventuale giustificazione in caso di perquisizione dei carabinieri e rinvenimento degli assegni recuperati, da attribuire al fatto “erano assegni per compravendita di mobili di antiquariato”.

In alcune circostanze è stato accertato che alcuni imprenditori, in cambio dei soldi consegnavano agli aguzzini il rateo mensile, comprensivo degli interessi, talvolta anche in generi alimentari.

Pertanto a conclusione dell’ulteriore attività investigativa il GIP presso il Tribunale di Civitavecchia richiedeva l’emissione dell’odierna ordinanza di custodia cautelare di sottoposizione agli arresti domiciliari a carico di M.C. e di M.G..

Gli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso i rispettivi domicili a disposizione della autorità giudiziaria civitavecchiese.

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