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Viterbo - Conserverà, recupererà e valorizzerà il patrimonio dei Ds
La Fondazione Gualtiero Sarti riparte dalla storia
Viterbo - 19 giugno 2009 - ore 17,00

- Ci sono gli immobili ereditati dai Ds, beni da conservare, ma c'è una storia, fatta di uomini, idee, documenti, ancora più preziosa e da valorizzare.

E' quanto si propone la fondazione Gualtiero Sarti. Promuovere a Viterbo, pensiero, cultura e azione politica della sinistra italiana ed europea. Costituita nel 2007, finora ha avuto il compito d'amministrare le proprietà del Pci poi Ds.

“Un compito importante – spiega il presidente del comitato fondare Ermanno Barbieri – perché frutto del sacrificio di tanti compagni”. Oggi in tutta la provincia, sono una trentina gli immobili, in gran parte affittati al Pd come sedi di partito. Il resto ospitano associazioni e in alcuni casi, attività commerciali.

“Con gli introiti – spiega Barbieri – finanziamo le diverse attività, ristrutturiamo gli immobili. Ma la fondazione non ha dipendenti. E' tutto a livello di volontariato. Se si dovesse sciogliere, i beni andrebbero tutti allo Stato, perché non possiamo venderli”.

L'attività vera e propria inizia adesso. Con una serie d'iniziative illustrate dal presidente del consiglio d'amministrazione Oreste Massolo nella sede in via del Collegio, che a suo tempo ha ospitato la sezione Gramsci del Pci e che ancora oggi, a ricordo, conserva le targhe all'ingresso.

Massolo, con 35 anni di militanza, è un po' la memoria storica della sinistra. “Ma sono fuori da ogni gioco politico – ci tiene a precisare - rappresento solo me stesso.

Iniziative da organizzare ce ne sono. Teniamo molto a una ricerca affidata alla facoltà di Scienze Politiche dell'università della Tuscia sul Pci e la sinistra viterbese dal '46 alla nascita del Pd. Pensiamo anche a iniziative sugli uomini che hanno fatto il Pci e la sinistra a Viterbo”.

L'elenco è lungo. Si va da Gualtiero Sarti, dirigente del partito che perse la vita il 10 gennaio 1980 a 57 anni in un tragico incidente stradale, ritornando da una riunione di partito. Di Onano, da due anni ricopriva l’incarico di vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio. Nella prima giunta di centrosinistra alla Regione, era stato assessore all’Agricoltura. A lui è stata intitolata la fondazione.

Ma ci sono anche Domenico Emanuelli, medico benvoluto da tutti a Tarquinia, Amleto Annesi o Luigi Petroselli.

“Tutto deve essere sistemato e messo a disposizione – spiega Massolo – altrimenti negli anni la memoria si dissolve”. Anche perché la fondazione ha avuto in eredità dal Pci una consistente documentazione che in parte è stata donata all'archivio di Stato e in parte è rimasta.

Uno sguardo non solo al passato, ma anche in avanti. “Potremmo entrare nel dibattito politico – osserva – chiederci se il Pd deve proseguire nella strada dell'auto sufficienza o trovare alleanze, ma pensiamo anche serate di musica e poesia”.

Guai, però, a chiamarli partito ombra. “Noi ci teniamo fuori dalla discussione politica vera e propria – precisa Barbieri – non vogliamo intervenire nel dibattito. Siamo un'altra cosa”.

Il consiglio dei soci fondatori, oltre al presidente Ermanno Barbieri, comprende Tolmino Piazzai, Salvatore Carai, Eraldo Giacinti ed Ettore Muffo.

Nel cda figurano il presidente Massolo, Natia Sarti, Alessandro Dinelli, Gianfranco Cancellieri, Anna Guadagnini e Luciano Dottarelli. Presto sarà nominato un settimo componente.

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