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Viterbo - Interviene il consigliere del Pd Sergio Insogna
"Bando impianti sportivi, serviva un passaggio in commissione"
Viterbo - 1 giugno 2009 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo
- Finalmente è uscito il bando di affidamento in gestione di alcuni impianti sportivi comunali, che però sta preoccupando non poco le società sportive che sinora hanno gestito gli impianti, garantendo manutenzione ordinaria, guardiania, buono e decoroso uso.

Questo capitolato e tutte le relative procedure, peraltro previste dalla legge in materia, oggettivamente risultano essere complesse, articolate e di difficile espletamento per quei dirigenti che non sono professionisti in materia di appalti e cose simili, per cui mi auguro che possiate dare giusto e doveroso supporto, vista la complessità della materia e dei documenti richiesti, tramite gli uffici comunali a coloro che legittimamente intendono fare queste domande ma hanno anche la necessità di corredarle in maniera esatta.

Sicuramente la materia andava normata e disciplinata, io credo che però si sia arrivati a concepire che chi offre di più in termini economici può trarre vantaggio rispetto a chi per decenni ha garantito una seria, costruttiva, efficace e lodevole attività, mi sembra stravolgere quello che è stato il principio che ha animato tutti i consiglieri sia di maggioranza che di minoranza ed è quello della promozione, del sostegno e della pratica sportiva cittadina.

In pratica in questo bando gli elementi che erano stati indicati prioritari dalla commissione vale a dire : anzianità di attività svolte sinora, radicamento sul territorio, interventi strutturali fatti sinora sulla struttura , piccole migliorie effettuate, guardiania, progetti educativi e formativi , servizio di tutela sociale dei giovani , dei diversamente abili ; questi elementi che caratterizzano l’attività sportiva quella sana , quella quotidiana , quella fatta di impegno e sacrificio sono stati scavalcati dal concetto che chi più offre e garantisce, può avere più punteggio e magari scavalcare chi ne avrebbe diritto per meriti acquisiti sul campo.

E’ una singolare e preoccupante azione amministrativa quella che si sta sviluppando, che inquieta l’ambiente sportivo perché può sembrare fatta per avvantaggiare gli “imprenditori” dello sport, cioè coloro che investono per un utile privato a fronte di una utilità pubblica che il Comune deve garantire e sostenere.

Io in Commissione avevo contestato il fatto che venisse introdotta l’obbligatorietà della manutenzione straordinaria a carico della società che andava a gestire gli impianti, ed avevamo tutti ( sia consiglieri di maggioranza che di minoranza ) concordato che questo aspetto era facoltativo e non obbligatorio ( vale a dire che se le società sceglievano di propria iniziativa di effettuare manutenzione straordinaria, questo loro progetto l’avrebbero concordato con l’amministrazione, in quanto la manutenzione straordinaria per legge spetta all’Ente proprietario.
E pretendere cose ed obblighi diversi, secondo me contravviene anche quanto stabilito dal Codice Civile in materia.

Prova ne sia che nel Bilancio che si sta discutendo in questi giorni la Giunta Comunale prevede circa 400.000/00 di spese per manutenzione straordinaria di impianti sportivi, quindi i soldi ci sono per fare i vari lavori spettanti al Comune.

Abbiamo votato ed approvato in Consiglio all’unanimità il Regolamento , sulla fiducia e senza leggere i singoli capitoli, convinti che le modifiche richieste dalla commissione ( ripeto all’unanimità ) fossero state inserite nel documento finale del Regolamento.

Magari sarebbe stato anche opportuno un passaggio del Bando nelle commissioni competenti per un ultimo parere, anche se non obbligatorio ma sempre di conforto e di utilità.

Ora invece ci troviamo di fronte un bando completamente diverso, soprattutto per quanto riguarda le priorità di punteggio, non vorrei che questo bando fosse stato copiato integralmente dal modello di altri comuni italiani che hanno situazioni strutturali, economiche, sportive e sociali diverse da Viterbo.

La forzatura di rendere prioritaria la progettazione e l’offerta economica deve presupporre che le società debbano affidarsi a professionalità esterne alle stesse, che oltre un fatto di tempo ristretto è anche un fatto di ulteriore aggravio economico.

Vi lascio immaginare quelle piccole società il cui segretario, il dirigente od il Presidente sono persone affidabili, umili, generose e disponibili ma che non hanno sicuramente quelle professionalità imprenditoriali che si configurano nel bando, come possano sentirsi ora e quali siano i loro stati di animo.

Pregherei di fare chiarezza e se possibile sospendere il bando stesso, onde poterne farne una giusta ed equilibrata valutazione in base al valore ed allo spessore delle attività svolte, e non in base allo spessore del portafoglio di eventuali “imprenditori” dello sport .

Faccio appello al vostro buon senso ed alla vostra onestà amministrativa, di cui sino ad oggi non ho avuto dubbi.


Sergio Insogna

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