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Viterbo - Rdb Cub - Venerdì 3 luglio
Decreto Brunetta, sciopero generale del pubblico impiego
Viterbo - 22 giugno 2009 - ore 19,30

Lino Rocchi, Rdb Cub
Copyright Tusciaweb
Riceviamo e pubblichiamo - Brunetta sembra ormai in piena esaltazione tipo savonarola: folle di diavoli di lavoratori pubblici affollano i suoi febbricitanti incubi, tanto da fargli partorire l’ennesimo “rogo dei pubblici dipendenti”: l’ultima versione decreto in attuazione dalla legge delega 15 del 2008.

Ora basta.
Abbiamo ritenuto necessario dare una risposta forte ai contenuti del decreto Brunetta, prima che il testo sia definitivamente approvato proclamando per venerdì 3 luglio, insieme a Sdl intercategoriale e Cobas Pi (tutto il patto di base), uno sciopero del pubblico impiego.

Lo sciopero sarà di tre ore in tutti i comparti del pubblico impiego, mentre nella sanità sarà per l’intera giornata e sarà preceduto da assemblee nei posti di lavoro e da iniziative di varia natura che coinvolgeranno tutti i settori del Pubblico Impiego e tutto il territorio nazionale.

Vogliamo far capire ai lavoratori cosa sta succedendo e le ripercussioni che la legge avrà sul loro salario, sui loro percorsi di carriera, sull’organizzazione del lavoro.

Chiunque abbia letto con un minimo di attenzione l’ultima versione del decreto si è reso immediatamente conto della portata della rivoluzione che il ministro intende adottare.

Se il testo dovesse passare così com’è non solo i lavoratori pubblici pagheranno un prezzo altissimo, ma si arriverà in brevissimo tempo alla desertificazione della pubblica amministrazione.

I contenuti dell’ultima versione della bozza Brunetta, la numero 25, prevedono un pesante attacco al salario dei lavoratori pubblici, che per la quota fissa vedrà parte degli aumenti erogati dalle amministrazioni locali ma solo se queste saranno in regola con il patto di stabilità, introducendo così una grave disparità fra territori, mentre per la parte variabile sarà sempre più dipendente dalla relazione con il dirigente e da valutazioni esterne e senza controllo.

Le progressioni retributive e di carriera vengono, di fatto, abolite e sottoposte a procedure concorsuali, per accedere alle quali è necessario ricevere valutazioni positive.

Il meccanismo di valutazione è affidato a soggetti esterni, senza contraddittorio e con scarsi riscontri oggettivi, che produrrà liste di lavoratori buoni, quasi buoni e cattivi a cui sarà legata l’erogazione del salario di produttività, che così perde la sua caratteristica di salario trasformandosi in premio per chi lo percepisce.

Viene introdotto un codice di disciplina simile a un regolamento militare senza garanzie e senza possibilità reale di contraddittorio, che ha lo scopo di intimidire i lavoratori e accompagnare la loro totale flessibilità alle politiche pubbliche del governo, non a caso la valutazione negativa per due anni consecutivi potrà provocare il licenziamento per scarso rendimento, alla dirigenza viene riconosciuto come unico vero potere quello disciplinare, mentre il resto è demandato a soggetti esterni alla pubblica amministrazione.

Le materie di contrattazione divengono praticamente inesistenti; viene impedito lo svolgimento delle elezioni Rsu, i comparti vengono accorpati senza logica, attuando così un vero e proprio colpo di mano che cancella la democrazia sindacale e le libertà individuali e collettive.

Le categorie pubbliche del Patto di base ritengono che la pubblica amministrazione vada potenziata e migliorata insieme ai servizi che eroga alla cittadinanza e non smantellata e che questa battaglia riguardi tutta la società civile, investire in questo settore è un passo fondamentale per progettare la ripresa economica del paese.

Nel percorso verso lo sciopero generale saranno attuate iniziative locali e di settore, i lavoratori viterbesi faranno la loro parte e grideranno forte al ministro Brunetta ora basta.

Lino Rocchi
RdB CUB Viterbo

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