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Ronciglione - Associazione nazionale città del castagno - Dopo il convegno di Firenze
Cinipide galligeno del castagno, il punto della situazione
Viterbo - 22 giugno 2009 - ore 20,30

Riceviamo e pubblichiamo - L’Associazione nazionale città del castagno, nata per valorizzare i prodotti del Castagno, ma soprattutto i luoghi dove viene coltivato, ha sempre dato grande attenzione anche agli aspetti economici e produttivi, alla commercializzazione e al ruolo turistico-ambientale, sociale e di difesa del suolo che il Castagno svolge in molte zone del territorio italiano.

Con il convegno di Firenze del 20 aprile, l’associazione si è assunta anche il ruolo di referente per raccogliere le istanze e le preoccupazioni dei produttori e trasmetterle agli Istituti di ricerca e alle amministrazioni e per divulgare informazioni e consigli tecnici.

Gli obiettivi del convegno di Firenze sono stati fatti propri dal Consiglio direttivo dell’Associazione che si è riunito il 18 giugno presso la sede della Comunità Montana dei Cimini, a Ronciglione.

Il consiglio direttivo, in seduta congiunta con i Sindaci dei Comuni della comunità Montana dei Cimini, ha approvato il presente Odg.

L’Associazione nazionale città del castagno, grazie al lavoro svolto in questi anni, rappresenta un primo anello concreto per la costruzione di un coordinamento nazionale e, in seconda battuta, anche europeo, sul castagno ovvero per realizzare una vera e propria rete che metta in relazione tutte le realtà castanicole.

Sicuramente il neonato Centro studi e documentazione sul castagno di Marradi e il Centro regionale di castanicoltura del Piemonte, ai quali l’Associazione città del castagno è strettamente collegata, diventeranno un riferimento importante e potranno interagire, da una parte con il mondo scientifico e universitario e dall’altro con gli enti locali e i produttori, con l’obiettivo di dare il massimo sostegno a chi opera in questo settore.

Il convegno di Firenze si è concluso chiedendo a tutti i soggetti presenti di assumersi impegni precisi e concreti, che sono stati integralmente richiamati anche a Ronciglione:

- Al mondo scientifico e universitario e ai tecnici viene chiesto di continuare nello studio di soluzioni efficaci e compatibili con la tutela ambientale e di comunicare puntualmente gli aggiornamenti in modo da poterli divulgare agli operatori sul campo. A questo proposito sarà molto importante il Convegno nazionale sul Castagno ( e da quest’anno anche internazionale) che si terrà a Cuneo il prossimo ottobre poichè in quella sede verranno presentate ricerche più aggiornate sul Cinipide, ma anche approfondimenti e nuove ricerche sugli altri parassiti e sulle malattie fungine che procurano ancora grossi danni al castagno.

- Ai produttori, alle associazioni di castanicoltori, ai consorzi si è chiesto (e si chiede) invece uno sforzo “di ottimismo” ovvero di non vanificare l’impegno dedicato alla castanicoltura fino ad oggi e di continuare a coltivare i castagneti anche di fronte ad avversità che sembrano oggi inaffrontabili, ma che potranno essere superate in un ragionevole arco di tempo.

- Agli Enti pubblici, e in particolare allo Stato e alle Regioni, l’Associazione Nazionale Città del Castagno chiede di farsi carico della difficile situazione della castanicoltura italiana, non solo attraverso decreti di lotta obbligatoria al Cinipide o ad altri parassiti, ma di attivare concretamente progetti di sviluppo e di valorizzazione delle aree castanicole.
Servono risorse e a tal fine si dovranno utilizzare, in forma mirata, quelle già destinate alla forestazione, all’agricoltura, alla tutela dell’ambiente naturale e rurale. Andranno inoltre destinate al Castagno anche parte dei fondi europei assegnati alle Regioni per i PSR, i progetti Leader, per la promozione e lo sviluppo del turismo nelle aree svantaggiate e per la cooperazione transnazionale .

Per lo Stato e per le Regioni questa è certamente un’ occasione importante per dimostrare un rinnovato interesse nei confronti del Castagno e di tutte le opportunità di sviluppo che ancora può offrire alle aree montane.
Al riguardo l’Associazione ha già predisposto un progetto denominato “Castagno Italia”, con l’obiettivo di valorizzare una economia molto articolata e diffusa, che ruota intorno al Castagno. Al progetto dovranno partecipare: lo Stato, le Regioni e gli Enti locali interessati, unitamente alle diverse rappresentanze del mondo produttivo.

L’Associazione nazionale Città del Castagno, mentre sta pensando anche al grande “Progetto Castagna Europa” (la Strada Europea del Castagno), che dovrebbe mettere in collegamento tra loro tutte le aree castanicole più importanti del nostro continente, resta a disposizione per partecipare, promuovere o coordinare anche altri progetti ed iniziative che verranno, a vario titolo, proposti da diversi soggetti pubblici e privati.


Il Presidente e i Sindaci dei Comuni della Comunità Montana dei Cimini Il Presidente e il Consiglio direttivo dell’Associazione Città del Castagno

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