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-Tatiana Ceoban ripresa dalle telecamere dell’Unieuro.
“Chi l’ha visto?” torna sul caso di Tatiana ed Elena, madre e figlia moldave scomparse da Gradoli lo scorso 30 maggio.

La trasmissione di Rai3 ha mostrato ieri sera, 23 giugno, in esclusiva, le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso dell’Unieuro di Viterbo, in via Garbini.

Immagini che mostrano Tatiana intenta a pagare la telecamera palmare acquistata per filmare la recita dell’altra sua figlia piccola, che si sarebbe tenuta il giorno seguente. Ma alla quale Tatiana non ha mai assistito.

Le immagini sono datate 30 maggio, ore 14. Tatiana, ripresa di spalle, paga ed esce dal negozio. Maglietta prugna, pantaloni scuri, scarpe bianche. Qualche ora dopo di lei non si avranno più tracce.

“Chi l’ha visto?” mostra due volte il filmato. Poi ripercorre il giallo di madre e figlia attraverso le parole di Paolo Esposito, il convivente, della madre Elena Ceoban, che porta il nome della nipotina scomparsa, e di un’amica della donna, Donatella Giorgi. L’ultima persona che ha parlato al telefono con Tatiana.

“Non se ne sarebbe mai andata – dice quest’ultima -. È una scomparsa troppo improvvisa. Il giorno stesso ci eravamo sentite per telefono e mi aveva detto che ci saremmo viste a Gradoli verso le 18.30. Poi lunedì non l’ho vista alla recita di Erica, la figlia piccola. Mi è sembrato strano, lei partecipava sempre a queste cose”.

Paolo e la madre di Tatiana, intervistati separatamente da “Chi l’ha visto”, tornano a fornire ognuno la propria versione dei fatti.

“Tania stava con Paolo per le figlie” afferma la madre. “Secondo me le sue figlie non le amava – ribatte Paolo -. Le ha usate per avere il permesso di soggiorno”.

E ancora: “Tania non ha prelevato denaro dal suo conto perché aveva 25mila euro liquidi, per comprare una casa. Ma non ho mai visto quei soldi. E manco me ce impiccio”. E la madre: “Aveva solo 15mila euro”.

Poi Paolo attacca.

“Le cose che sapevo e che ho detto di non voler dire, riguardano la vita privata di Tania e della madre. Non voglio sputtanarla, ma sono convinto che sia succube della madre.

Tania non è matta, ragionavamo bene. Ma quando arrivava una telefonata della madre cambiava tutto. Quella donna è una grande bugiarda. Tanto bugiarda”.
La signora Ceoban si difende. “Perché? Quali vantaggi avrei?”.

Anche Paolo si difende. E ancora una volta, ribadisce la sua innocenza. “E’ tutto organizzato, ne sono convinto. Nessuno m’ha detto per quale motivo mi accusano. Se ci fosse un motivo… ma non c’è. Non c’ho una ragione. Anche per la questione dell’affidamento di Erica, io non c’avevo nessun interesse ad avere la figlia, questo è successo quattro anni fa”.

Quando gli viene chiesto perché non ha telefonato subito a Tatiana, Paolo si altera. “Ma se a me non me ne frega niente di dov’è andata perché la devo chiama’? Lei e io eravamo liberi de fa’ come ce pare”.

Una motivazione ben diversa da quella fornita nella scorsa intervista, quando Paolo aveva detto che aveva dovuto aspettare il weekend per chiamarle, perché i cellulari non funzionavano per il maltempo.

“Sono tranquillissimo, sono innocente – conclude Paolo -. Qualcuno la vede, so sicuro. Alla fine qualcuno la vede. E scapperà fori la verità”.

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